Attacco Iran a Israele, primo discorso tv di Netanyahu

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Adnkronos ESTERI

Il capo di Stato maggiore dell'Idf ha detto che replicheranno "con potenza e precisione". Netanyahu: "Asse del Male vuole distruggerci, non ci riuscirà". Il presidente iraniano Pezeshkian: "Se rispondono noi saremo ancora più duri" Primo discorso in televisione oggi di Benjamin Netanyahu dopo l'attacco dell'Iran contro Israele di ieri sera. ''Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l'Asse del male dell'Iran che cerca di distruggerci'' ha detto. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'attacco missilistico lanciato dall'Iran contro Israele nella notte tra martedì 1 ottobre e mercoledì 2 come ritorsione per l'imminente invasione via terra del Libano, ha fatto tremare oltre alla terra, anche i mercati petroliferi globali, con il prezzo del greggio che ha registrato un'impennata significativa. (WIRED Italia)

L'annuncio lo ha dato la stessa premier Giorgia Meloni, in (Secolo d'Italia)

Ieri c’è stato il grave attentato a Jaffa, e 181 missili dall’Iran su Israele. Chi avrebbe detto che un anno dopo la strage del 7 ottobre saremmo precipitati fino a questo punto? Il conflitto in Medio Oriente sembra sfuggito di mano a tutti i protagonisti: Israele, l’Iran con la sua galassia di organizzazioni terroristiche, l’America. (Corriere della Sera)

Iran, cosa c'è dietro l'attacco a Israele: contro il regime degli ayatollah il dissenso cova sempre più forte

Non cala la tensione in Medio Oriente dopo l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele. Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, generale Mohammad Bagheri, ha avvertito che l'Iran risponderà alle eventuali azioni dello Stato ebraico contro il suo territorio con attacchi " alle intere infrastrutture di Israele " con " intensità moltiplicata ". (il Giornale)

L’opzione che più spaventa però è già sul tavolo del gabinetto di sicurezza: a Tel Aviv si valuta di rispondere all’attacco missilistico lanciato il 1° ottobre dall’Iran colpendo infrastrutture strategiche, come impianti petroliferi o gasieri, o addirittura i siti nucleari di Teheran. (Il Fatto Quotidiano)

Da Beirut a Gaza fino a Teheran, migliaia di sostenitori di Hezbollah, di Hamas, della Repubblica islamica e di tutta la galassia di milizie legate all’Iran hanno deciso di scendere in strada. Mentre in Israele i cittadini uscivano dai rifugi antiaerei, sperando che l’attacco iraniano fosse terminato, nelle città dell’Asse della resistenza iniziavano i festeggiamenti. (ilmessaggero.it)