Il Lazio senza calcio, il blocco dell'Aia ha fermato 30 mila tesserati
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Nel Lazio il pallone tace. Campi deserti, spogliatoi vuoti, spalti senza tifosi. Non un fischio, non un gol, nemmeno proteste o insulti. Silenzio. Gli arbitri, custodi di un gioco quasi sacro, hanno posato il fischietto e fermato la giostra. Roma si è svegliata smarrita, privata del battito che da sempre scandisce le sue domeniche. Nessuno ricorda uno stop così drastico per una scelta umana: non per pioggia, non per neve, né per il fato. (ilmessaggero.it)
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Perché ha cambiato strada? «Non mi sentivo più funzionale a quel mondo, non che non mi piacesse. Quante ne ha viste quando arbitrava, fino all’Eccellenza, e poi da guardalinee salendo in Serie C, dal 1990 al 2006 e poi osservatore fino al 2010. (ilmessaggero.it)
La protesta era nata in seguito all’accoltellamento di un capotreno a Genova e alle ripetute violenze fisiche subite dai ferrovieri che si trovano a contatto con il pubblico. Il 5 novembre scorso, invece, i sindacati hanno proclamato uno sciopero dei treni che ha causato grandi disagi. (il manifesto)
Un segno nero sulla guancia. Così gli arbitri, tutti, sono scesi in campo per denunciare le violenze continue subìte dai loro colleghi nelle categorie inferiori che, per questo, hanno osservato un turno di sciopero. (il Giornale)
Il motivo? Lo sciopero deciso da tutte le sezioni arbitrali della regione dopo l’aggressione ai danni di Edoardo Cavalieri, direttore di gara di Civitavecchia, durante Corchiano-Celere, match di Terza Categoria, l’ultima divisione del pallone dilettantistico. (Il T Quotidiano)
ROMA- Eccellenza Lazio girone B. Appuntamento casalingo per... (Tuttocampo)
È scosso, turbato e non esce nemmeno di casa. Nonostante moltissimi giocatori amatoriali di tutto il Lazio, che ha conosciuto proprio sui campi duri della terza categoria, gli hanno espresso la loro solidarietà. (ilmessaggero.it)