Direttiva case green: il 73% degli italiani ha timore dei rincari
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La direttiva europea case green intende contrastare il cambiamento climatico e ridurre i consumi energetici. Casavo , azienda che offre soluzioni smart per vendere e comprare casa, ha voluto indagare su cosa pensano gli italiani dell’introduzione, soprattutto alla luce di uno stock residenziale attualmente piuttosto vecchio, che per il 51% ricade nelle classi energetiche F e G. Case green: per gli italiani focus sui costi Secondo i risultati della ricerca. (NT+ Condominio)
Su altre testate
L’ITALIA HA ancora un lungo cammino da fare sul fronte dell’efficienza energetica degli edifici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Le novità in arrivo sono sostanziali e potrebbero entrare nell’Ape, così come in un nuovo documento definito ad hoc che si sommerebbe all’attestato in vigore. «La norma comunitaria, che dovrà essere recepita dai singoli Paesi – spiega Marco Caffi, direttore del Green Building Council Italia - introduce la necessità di quantificare l’impatto ambientale degli edifici attraverso il calcolo del cosiddetto fattore Global Warming Potential (GWP), ossia l’impronta di carbonio calcolata in Kg di CO2 equivalente di cui l’edificio è responsabile». (Il Sole 24 ORE)
Un dato negativo, ma che apre la possibilità a tanti interventi di ristrutturazione. Dunque, un indotto economico importante per le imprese del settore artigiani. (Il Cittadino)
Oggi gli italiani vivono in case vecchie. Guardando la performance energetica, in che tipo di case vivono gli italiani oggi? (Immobiliare.it)
Edifici a zero emissioni entro il 2050: è l’obiettivo della cosiddetta direttiva Case Green, che prevede la ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico e indipendenti da combustibili fossili con impianti fotovoltaici, cappotti termici, nuovi infissi e pompe di calore. (Valledaostaglocal.it)
Incrociando questo numero con la banca dati Siape nella quale risultano 6,195 milioni di Ape (Attestati di prestazione energetica) nei circa 15 anni dal 2009, da quando il certificato è obbligatorio, almeno per vendere o affittare casa o dopo una ristrutturazione risulta una media di 48 a testa (poco più di tre all’anno sempre in media), a dimostrazione che questo segmento è spesso marginale nell’intera attività professionale. (Il Sole 24 ORE)