Le operazioni israeliane a Beirut e nel sud del Libano

Le operazioni israeliane a Beirut e nel sud del Libano 16 novembre 2024 Beirut, 16 nov. - Immagini diffuse dall'esercito israeliano mostrano quello che l'IDF definisce come un attacco sul sobborgo meridionale di Beirut, a Dahieh, e operazioni di terra nel sud del Libano. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Attacco aereo di Israele oggi, 16 novembre, nella valle della Bekaa, nella parte orientale del Libano. Sei i morti, di cui la metà bambini come riferisce il ministero della Salute libanese. (Adnkronos)

Alcuni edifici nel quartiere di Ghobeiri sono crollati dopo gli attacchi, come testimoniano diversi filmati ripresi stamani dagli abitanti della zona. L'aviazione israeliana ha condotto stamani almeno nove attacchi aerei su due quartieri di Beirut, nella periferia meridionale della capitale libanese secondo quanto riferisce il Ministero dell'Informazione libanese. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Le immagini mostrano il momento in cui l'edificio viene colpito nei piani inferiori, si vede prima chiaramente l'esplosione nell'impatto poi la struttura che crolla improvvisamente creando una gigantesca nube di polvere e fuliggine. (iLMeteo.it)

Israele - Hamas, le notizie di oggi in diretta | Tajani: «Colpita palestra della base italiana Unifil a Shama, attacchi inaccettabili»

Altri tre raid israeliani nella provincia di Tiro, inoltre, hanno causato sei morti e 32 feriti. È di 11 morti il bilancio di quattro attacchi israeliani in Libano. (la Repubblica)

«Non si può proseguire con il business as usual»: si intitola così l’articolo pubblicato ieri sul sito dell’Unione europea da Josep Borrell, alto rappresentante (uscente) per gli esteri. Borrell spiega perché ha chiesto un tavolo dei ministri degli esteri Ue per discutere l’interruzione dei rapporti diplomatici con Israele. (il manifesto)

«Entrambi i ministri hanno concordato sulla necessità di un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano e del flusso incondizionato di aiuti umanitari», si legge in una dichiarazione del ministero egiziano. (Corriere della Sera)