Toghe in cortocircuito. "Custodia cautelare eccessiva in Egitto". Ma scordano l'Italia

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il Giornale INTERNO

Il giudice Massimo Escher del Tribunale di Catania mette nero su bianco: «L'Egitto non è da ritenersi un Paese sicuro perché è comune la pratica della detenzione preventiva (pre-trial detention) che viene attuata nel corso del processo a carico dell'imputato e dunque prima della pronuncia della sentenza». Il passaggio è contenuto a pagina 7 della sentenza del 4 novembre scorso, con cui la sezione Immigrazione del Tribunale di Catania ha disapplicato il decreto, varato il 23 ottobre dal governo Meloni sull'elenco dei Paesi sicuri (nei quali figurava anche l'Egitto), annullando di fatto il trattenimento disposto dalla Questura di Ragusa nei confronti di un ragazzo egiziano (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il magistrato della sezione Immigrazione del Tribunale di Palermo nel provvedimento con il quale sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di due migranti, un ghanese e un senegalese, in applicazione dei 'decreti Cutro' disposti due giorni fa dal questore di Agrigento, scrive: "La questione che il tribunale intende sottoporre alla Corte con il rinvio pregiudiziale è se il diritto dell’Ue, in particolare gli articoli 36,37 e 46 della Direttiva Ue, debbano essere interpretati nel senso che essi ostano a che un paese terzo sia definito di origine sicuro qualora, in tale paese, vi siano una o più categorie di persone per le quali non siano soddisfatte le condizioni sostanziali di tale designazione, enunciate nella direttiva". (Liberoquotidiano.it)

Ti ci metto la firma". Con poche, fulminanti parole (Secolo d'Italia)

La sezione migranti del tribunale di Palermo ha sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di due migranti disposto, in applicazione dei cosiddetti decreti Cutro in materia di procedura accelerata in frontiera, dal questore di Agrigento, e ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di chiarire se il diritto UE debba essere interpretato nel senso che un Paese terzo non possa essere definito sicuro “qualora vi siano categorie di persone per le quali esso non soddisfa le condizioni sostanziali di tale designazione, enunciate nelle direttive Ue”. (BlogSicilia.it)

È la prima pronuncia in cui si chiede l'intervento dei giudici in Lussemburgo sulla procedura dell'approvazione del decreto legge del 23 ottobre sui Paesi sicuri (Open)

L’ormai quasi dichiarata repressione del fenomeno migratorio da parte del governo italiano si scontra nuovamente con le leggi dell’Unione Europea applicate dai giudici italiani, in questo caso dai giudici della sezione immigrazione del Tribunale di Catania che non hanno convalidato il trattenimento nei confronti di cinque migranti sbarcati in Italia a fine ottobre, tre egiziani e due bengalesi, emessi dal Questore di Ragusa in base al decreto legge del 23 ottobre 2024 emanato dal governo a seguito del “caso Albania”, decreto in cui vengono designati come Paesi sicuri: «Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa D’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia». (Famiglia Cristiana)

Per dire che l’Egitto non è sicuro, il giudice di Catania evoca pena di morte (c’è pure negli Usa e in Giappone), abusi sui gay, limiti alla stampa libera: ciò di cui la sinistra qui accusa l’esecutivo. (La Verità)