Manovra 2025, ecco chi avrà di più e chi pagherà di più: dal congedo parentale al tetto al reddito per le detrazioni
La legge di Bilancio arriva in Senato. Oggi l’ultimo atto della manovra economica del 2025 approvata alla Camera una settimana fa e che dovrebbe chiudersi con il via libera definitivo domani dopo una toccata e fuga a Palazzo Madama di poco più di 24 ore, nonostante gli 800 emendamenti delle opposizioni e le proteste per un «Parlamento umiliato», «mortificato» da un «monocameralismo di fatto». La terza manovra del governo Meloni impegna 30 miliardi di euro soprattutto in misure per lavoratori e famiglie con redditi bassi. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Il valore della manovra è stato indicato per il 2025, al momento della sua presentazione in Parlamento, in circa 30 miliardi. (Sanità24)
“Con la Legge di Bilancio 2025 il Governo stanzia le risorse più alte di sempre per la sanità: il Fondo sanitario passa da 136,5 miliardi di euro nel 2025 a 141,3 miliardi nel 2027. (Agenda Politica)
Novità sono previste anche per farmaci, farmacie e e ricette mediche. Il mondo della sanità ha però giudicato questi interventi insufficienti rispetto a quanto servirebbe al Servizio sanitario nazionale. (Corriere della Sera)
La legge di Bilancio è stata approvata dal Parlamento: “La filiera istituzionale ha funzionato bene, a dispetto delle affermazioni strumentali delle opposizioni” (isnews.it)
Si va avanti anche con il taglio del cuneo fiscale, e sale da 35mila a 40mila euro la soglia di reddito che permette di ottenerlo. Con 112 voti favorevoli e 67 contrari l’Aula del Senato ha approvato in via definitiva la manovra 2025 da 30 miliardi, sulla quale il Governo aveva posto la questione di fiducia. (Tiscali Notizie)
Approvata in via definitiva dal Senato, la Legge di Bilancio 2025 destina risorse significative al servizio sanitario regionale del Molise, per una boccata d'ossigeno a un settore in difficoltà, come era stato dichiarato nei giorni scorsi, prima che la Manovra diventasse definitiva, dai vertici istituzionali. (Primonumero)