Filippo Turetta e quella furia folle cresciuta senza far rumore

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Famiglia Cristiana INTERNO

Leggere a distanza di mesi la lettera che Filippo Turetta ha scritto ai suoi genitori poco dopo l’arresto in Germania (novembre 2023) risponde in modo disarmante alla domanda che tutti avremmo voluto porgli: “Come hai potuto?”. Le parole di Filippo, prendendole per sincere, rivelano un ragazzo che pensa a sé con lucidità. Parte con il rassicurare i genitori su quello che gli sta accadendo: commenta la gentilezza delle persone che lo hanno arrestato e descrive le procedure che hanno effettuato con lui. (Famiglia Cristiana)

Su altri giornali

Se si sposta questo quadro a obiettivi più ampi si snatura totalmente il processo. Il processo non è uno studio sociologico, quello si fa in altre sedi, il processo è l’accertamento di responsabilità dei singoli». (Tempi.it)

C'è un Turetta feroce assassino, raccontato nelle carte degli inquirenti, e un Turetta prostrato, in ansia per i genitori, raccontato negli scritti che inviò loro durante i giorni trascorsi nel carcere di Halle, subito dopo il suo arresto in Germania (TG Padova)

Scrive molto Filippo Turetta, nel carcere di Verona dove è detenuto. Gliel’ha chiesto il suo avvocato in vista dell’interrogatorio al quale intende sottoporsi il prossimo 25 ottobre davanti ai giudici della Corte d’Assise di Venezia. (Corriere della Sera)

La lettera scritta da Filippo Turetta dopo l'arresto e pubblicata dal Corriere della Sera. «Adesso sono nel carcere di Halle. Mi sono fatto arrestare l'altra sera a lato di un'autostrada in Germania. (ilmessaggero.it)

"Rinnegatemi", scriveva ai genitori dal carcere tedesco di Halle Filippo Turetta, l’assassino reo confesso dell’ex fidanzata 22enne Giulia Cecchettin. Dopo averla uccisa con 75 coltellate, occultò il cadavere e si diede alla fuga per poi essere rintracciato dalla polizia in Germania (Today.it)

L’argomento di evitare il clamore mediatico e la spettacolarizzazione, espresso su HuffPost da Vittorio Coletti, francamente non convince. Rischia di essere un grave passo indietro la decisione della Corte di Assise di Venezia di non ammettere la costituzione di parte civile delle associazioni femministe nel processo a Filippo Turetta, imputato per il femminicidio di Giulia Cecchettin. (L'HuffPost)