Il Bitcoin punta a quota 100 mila dollari. Le ragioni del rally

Ultim'ora news 21 novembre ore 17 La criptovaluta più famosa al mondo si prepara a sfondare la soglia dei 100 mila dollari. Dopo aver toccato un altro record a quota 98 mila, giovedì 21 il Bitcoin ha segnato un rialzo del 4%, per poi rallentare la corsa nel pomeriggio, pur mantenendosi oltre i 95.500 dollari. Ma non è l’unico: salgono anche Ethereu, Binance e Dogecoin, la criptovaluta creata per scherzo e poi portata in orbita da Elon Musk grazie ai suoi meme. (Milano Finanza)

Ne parlano anche altri giornali

La soglia dei 100mila dollari si avvicina per un bitcoin che continua a salire, spinto dall’effetto Trump. Dal giorno delle elezioni il bitcoin è salito di quasi il 50% passando dai 68mila agli attuali 97.500 dollari. (Il Fatto Quotidiano)

La domanda che imperversa tra gli investitori non è “se il bitcoin arriverà a 100.000, ma quando e fin dove si potrà spingere successivamente”. Oggi la criptovaluta regina ha toccato un nuovo massimo storico a 98.349 dollari, con un prepotente +42% quando Donald Trump si è imposto alle elezioni presidenziali. (il Giornale)

Le cause del rialzo? Secondo gli analisti, la crescita del Bitcoin è conseguenza dell’atteggiamento favorevole verso le cripto del presidente eletto Donald Trump, dell’ipotesi della creazione di una riserva strategica di Bitcoin e degli acquisti massicci da parte di aziende come MicroStrategy, la società che detiene più Bitcoin. (Forbes Italia)

Cripto, nel futuro degli Usa «l’oro digitale» che arricchisce Trump

Bitcoin senza freni, con la criptovaluta che guadagna il 3,7% e supera i 98mila dollari. In decisa crescita anche le altre criptovalute con Ethereum (+1,9%), Binance (+0,6%) e Dogecoin (+1,3%). (Tiscali Notizie)

Questo rally è stato spinto da diversi fattori, tra cui l'entusiasmo generato dall'elezione di Donald Trump, che ha promesso politiche favorevoli alle criptovalute, come agevolazioni fiscali per il settore blockchain, una regolamentazione più chiara e politiche pro-crypto che mirano a fare degli Stati Uniti il centro globale delle criptovalute. (Il Giornale d'Italia)

C’è stato un tempo in cui Donald Trump definiva le criptovalute una «truffa». Aggiungendo che le monete virtuali, se non regolamentate, potevano «facilitare comportamenti illeciti, tra cui il traffico di droga». (il manifesto)