"Siamo uniti per chiedere verità". La comunità latinoamericana si stringe alla famiglia nel dolore
Due amiche di famiglia sono sedute al tavolo del bar Bibò, a due passi da piazza del Campo: una è Beatriz Zapata, è stata lei a diffondere l’appello via social, intitolato "Oggi la comunità dominicana è in lutto", per ritrovarsi e lanciare una raccolta fondi a favore della famiglia colpita dal lutto per la perdita della piccola Camilla. Arrivano il fratello della madre, tanti amici che fanno parte della composita comunità latinoamericana che è abituata a ritrovarsi per ben altri eventi. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altre fonti
Dalle monete alle pile a bottone, aumenta l’ingestione di corpi estranei nei bambini: i medici lanciano l’allarme e chiede un registro nazionale Di L’ingestione di corpi estranei da parte dei bambini, un problema in preoccupante aumento negli ultimi anni, spinge la Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica a lanciare una campagna di sensibilizzazione. (Orizzonte Scuola)
È iniziata il 5 novembre con un primo accesso al pronto soccorso di Siena per sintomi abbastanza comuni la drammatica storia di Camilla, figlia di 17 mesi di una coppia di immigrati dominicani. Un po’ di sangue dal naso e malessere generale. (La Repubblica Firenze.it)
È morta a diciassette mesi, per avere ingerito una pila ma si indaga per capire se ci siano responsabilità da parte dei medici che potrebbero inizialmente avere sottovalutato il caso. (il Giornale)
La bambina un anno e mezzo, era stata portata all'ospedale "Le Scotte" di Siena dopo un malore. La dinamica del decesso e i punti che non tornano (Today.it)
Così si sostiene in una nota dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese che insieme all’Ospedale del cuore Monasterio di Massa ha espresso le condoglianze alla famiglia, ricostruendo l’accaduto: "La bambina era arrivata all’ospedale di Siena in gravi condizioni a causa dell’ingerimento di una piccola pila, risalente a diversi giorni precedenti all’arrivo in ospedale". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Quando nel gennaio 2021 l'Istituto Giannina Gaslini di Genova aveva registrato in poche settimane 4 accessi al pronto soccorso di bimbi che avevano ingoiato queste mini-pile, gli specialisti dell'Irccs pediatrico ligure avevano richiamato così l'attenzione su un fenomeno che "nel bambino piccolo rappresenta un pericolo reale", anche "considerata la nota ed elevata mortalità correlata", sottolineava Paolo Gandullia, direttore dell'Uoc di Gastroenterologia dell'ospedale. (Adnkronos)