Incorreggibile Vannacci: "La signora Cecilia Sala era consapevole dei rischi che correva in Iran"

"Penso che la signora Sala era sicuramente al corrente dei rischi ad andare a operare in Paesi come l'Iran. Secondariamente mi auguro che la nostra diplomazia riporti a casa la nostra concittadina, ogni nostro concittadino ha sempre la tutela, qualsiasi cosa abbia fatto", invece "sono un pò rammaricato delle parole che Cecilia Sala diceva nei confronti dei nostri mar&ogr… (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

Nel giugno 2019, quando aveva 63 anni, Marchal è atterrato a Teheran per fare visita alla collega di Sciences Po, Fariba Adelkhah, e concedersi qualche giorno di turismo in un Paese lontano dai suoi interessi accademici (è esperto di Africa sub-sahariana, non di Iran). (Corriere della Sera)

Il caso della giornalista Cecillia Sala, arrestata il 19 dicembre a Teheran, è oggetto di un'inchiesta: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei. (ilgazzettino.it)

L'associazione Stampa Romana e l'Ordine dei giornalisti del Lazio hanno organizzato un sit-in in Piazza degli Apostoli a Roma per esprimere solidarietà a Cecilia Sala e chiedere l'immediata liberazione della giornalista di Chora Media e del Foglio, detenuta in Iran dal 19 dicembre. (La Stampa)

Cecilia Sala, l'Iran: "L'arresto non è una ritorsione". Tajani convoca un vertice a Roma con Blinken

Roma-Teheran-Washington. Nel silenzio, dietro la coltre di discrezione richiesta dalla famiglia e dal governo, si tratta. (ilmessaggero.it)

Fin dall’arresto della giornalista italiana, Elisabetta Belloni — diplomatica da due anni e mezzo a capo del Dis, l’organo di coordinamento dei servizi segreti italiani — è stata esclusa dalla gestione del caso, che sarebbe stato interamente accentrato da Palazzo Chigi e condotto principalmente dall’Agenzia informazioni e sicurezza esterna sotto la guida di Gianni Caravelli. (Il Giornale d'Italia)

Intanto Teheran ribadisce che l’arresto della giornalista italiana “non è in alcun modo una ritorsione” per quello del cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia su mandato emesso dagli Usa. (Secolo d'Italia)