Agrigento 2025: tra cultura e degrado urbano

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
INTERNO

Agrigento, città dal fascino antico e dalle mille contraddizioni, si prepara a vivere un anno di grande rilievo culturale, essendo stata designata Capitale Italiana della Cultura 2025. Tuttavia, la città siciliana, che vanta un patrimonio storico e artistico inestimabile, si trova a fare i conti con una realtà ben diversa da quella che ci si aspetterebbe da una capitale culturale.

Il Museo civico di Agrigento, la cui riapertura era prevista per il 29 dicembre 2018, è ancora in attesa di completamento dei lavori di restauro. Dopo sette anni di ritardi e promesse non mantenute, la speranza è che l'importante evento del 2025 possa finalmente segnare la svolta tanto attesa. Nel frattempo, il centro storico della città, devastato dal terremoto del 1966, presenta ancora segni evidenti di abbandono e degrado: sporcizia, rifiuti ingombranti e macerie di case crollate sono una costante che, se da un lato affascina i turisti stranieri per il suo aspetto pittoresco, dall'altro rappresenta una vergogna per i cittadini.

In occasione dell'inaugurazione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il Comune ha avviato lavori di asfaltatura delle strade interessate dal passaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questi interventi, eseguiti senza sosta anche durante le ore notturne, hanno avuto l'obiettivo di garantire la sicurezza e offrire un'immagine moderna e pulita della città. La cerimonia di apertura, tenutasi al Teatro Pirandello, è stata definita una giornata storica dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, che ha sottolineato l'importanza di questo evento per la rinascita di Agrigento a livello turistico, economico e sociale.

Il sindaco di Agrigento, insieme all'amministrazione comunale, ha espresso il proprio plauso al comandante maggiore Vincenzo Lattuca e al Corpo di Polizia municipale per l'alta professionalità dimostrata nella gestione della viabilità e della sicurezza durante la visita del Presidente della Repubblica.