Frana a Palazzuolo sul Senio scopre discarica abusiva degli anni '70: Arpa Toscana valuta l'impatto ambientale

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Una frana nel comune di Palazzuolo sul Senio, nell’Appennino tosco-romagnolo, ha portato alla luce una discarica abusiva risalente agli anni Settanta, sepolta da decenni e ora parzialmente riversata nel torrente Rovigo. Il 19 marzo 2025, i tecnici di Arpa Toscana hanno condotto un sopralluogo per valutare i danni ambientali e definire le operazioni necessarie a contenere la dispersione dei rifiuti, mentre il sindaco Marco Bottino ha aggiornato la popolazione sull’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza.

Dall’analisi preliminare emerge che i materiali riemersi – trascinati a valle dalle piogge intense – consistono principalmente in residui di sacchetti di plastica, frammisti a terra e detriti organici ormai decomposti, oltre a oggetti metallici, lattine, frammenti di vetro e persino articoli d’abbigliamento o mobili risalenti a mezzo secolo fa. Sebbene non si rilevino, al momento, sostanze pericolose che facciano temere una contaminazione delle acque, la priorità è impedire l’ulteriore scivolamento dei detriti verso il Santerno, affluente del fiume Reno.

Le operazioni, come spiegato dall’amministrazione comunale, procedono con cautela: dopo aver stabilizzato il piede della frana con mezzi meccanici, si passerà alla rimozione graduale dei rifiuti, operazione resa complessa dalla morfologia del terreno e dalla necessità di evitare nuovi smottamenti. Quello che un tempo era un deposito occulto, nascosto sotto strati di vegetazione e sedimenti, è oggi un problema aperto, che costringe a fare i conti con pratiche di smaltimento ormai superate, ma il cui lascito riaffiora in modo imprevedibile.