Tavares audito dalla Camera l’11. I sindacati forse

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il manifesto ECONOMIA

Lo schema di Stellantis è lo stesso da più di un anno. Dare la colpa al calo del mercato dell’elettrico per avere la scusa per ridurre produzioni e investimenti in Italia. L’ultima tappa di questa lunga via crucis che ha coinvolto tutte le fabbriche italiane da Atessa a Termoli, da Pomigliano a Cassino, da Modena a Melfi, ma che ha avuto come epicentro Torino è arrivata ieri mattina: la produzione della 500 Bev (elettrica) alle Carrozzerie di Mirafiori sarà sospesa fino al primo novembre, con prolungamento di un altro mese rispetto a quanto previsto finora. (il manifesto)

Ne parlano anche altri media

Fiom, Fim e Uilm hanno annunciato nella giornata di ieri lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo Stellantis per il 18 ottobre e hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma. Motivo dello sciopero è la giusta preoccupazione per il futuro degli impianti produttivi presenti in Italia che ormai da tempo lavorano a singhiozzo e le cui prospettive sono tutt’altro che rosee. (Potere al Popolo)

Due ore di lavoro e poi tutti a casa. Sempre ieri, al ministero, la ratifica del pre-accordo che vede anche 560 dipendenti di plastica e presse entrare nel tunnel dei contratti di solidarietà. (ciociariaoggi.it)

Ultim'ora news 1 ottobre ore 20 Stellantis dovrà dirci che intenzioni ha. Così Gianluca Caramanna, capogruppo FdI in commissione Attività Produttive della Camera, in vista dell’audizione di Carlos Tavares del prossimo 11 ottobre. (Milano Finanza)

Finalmente. Ci aspettiamo risposte circostanziate e puntuali, non passerelle mediatiche. (Azione)

– L’Ad di Stellantis Carlos Tavares interverrà il prossimo 11 ottobre in audizione alla commissione attività produttive. “La complessa congiuntura internazionale ed europea cui si trova il settore dell’Automotive – sottolinea la società – richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. (Agenzia askanews)

Il reparto cambi è stato chiuso in vista della realizzazione della gigafactory il cui progetto è attualmente bloccato e legato alla ricerca di nuove tipologie di batterie e con i fondi inizialmente assegnati, oggi destinati ad altro. (Il Fatto Quotidiano)