Continua a brillare la stella Michelin con Cannavacciuolo
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Laqua Vineyard, il ristorante di chef Antonino Cannavacciuolo nel borgo di Casanova a Terricciola si tiene stretta la stella Michelin, confermata anche per il 2025. Si è svolta a Modena la cerimonia della Guida Michelin, al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, un’occasione speciale per celebrare la 70a edizione della bibbia della cucina e per assegnare le famose stelle, da decenni il simbolo della qualità. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altri media
Effettuare controllo qualità della produzione. Si richiede inoltre disponibilità a lavorare in giorni festivi programmati per partecipare a showcooking e capacità di lavorare in team. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
A Bergamo new entry nella categoria dei due Stelle Michelin. Il riconoscimento va allo chef Marco Galtarossa e al ristorante Villa Elena in Città Alta. "Il recente trasferimento sembra aver dato nuova linfa a questo giovane chef che propone una cucina moderna che valorizza gli ingredienti del territorio attraverso una ricerca meticolosa e una presentazione artistica - spiegano da Michelin Italia -. (BergamoNews.it)
Diventano 14 i ristoranti tristellati in Italia: oltre alla conferma di tutti i 13 chef dello scorso anno, il prestigioso riconoscimento della Guida Michelin va anche a Giancarlo Perbellini dei 12 Apostoli di Verona . (Il Sole 24 ORE)
Marco Sacco dalla veranda del suo lago ascolta, alza gli occhi verso l’orizzonte e sembra interrogarsi. Effetto vongola. (La Stampa)
– “La cucina di Modena is the best!”, esclama Massimo Bottura, mentre i ragazzi della sua brigata impiattano uno dei suoi piatti - simbolo, “La parte croccante della lasagna”, che viene servito agli ospiti del galà Michelin, nelle nuove sale del Palazzo dei Musei: su un pregiato ragù e una besciamella leggera si incastona una chips tricolore, che riporta alla mente la ghiottissima crostina che tutti abbiamo amato ‘grattare’ dalla teglia delle lasagne della nonna. (il Resto del Carlino)
Sono sei per cinque ristoranti, perché il San Domenico di Imola guidato da Massimiliano Mascia ne ha due. Insieme, con grande bravura e coraggio, in piena pandemia, decisero di restituire la stella conquistata nel 2008 per dedicarsi alla lievitazione che è entrata di rigore nelle carte “Attimi di cucina” e “Momento contemporaneo”, sapori tradizionali e gusti decisi. (il Resto del Carlino)