Satira in musica

Il 7 gennaio 2015 attorno alle 11.30 la sede parigina del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, in Rue Nicolas Appert, vicino alla Bastiglia, è luogo di uno dei più terribili attacchi terroristici sul suolo francese ed è solo il primo di una lunga serie di atti che faranno piangere la Francia in quel periodo sotto le urla di “Allah Akbar”. Quel giorno, esattamente 10 anni fa, la disegnatrice Corinne Rey viene costretta ad aprire le porte della redazione da alcuni membri della branca yemenita di Al-Qaeda che causeranno decine di vittime dentro e fuori quelle mura. (RSI)

Su altri media

Due terroristi islamici uccisero 12 persone, aprendo la strada, negli anni seguenti, ad altre stragi. "Non hanno ucciso Charlie Hebdo", è il messaggio lanciato dal settimanale nell’edizione speciale di 32 pagine, in edicola per due settimane a partire da martedì 7 gennaio. (Servizio Informazione Religiosa)

È restato il giorno della riunione settimanale di redazione a Charlie Hebdo. E infatti quel 7 gennaio 2015 c’erano tutti nell’ufficio del direttore Charb, al secondo piano, quando entrarono i fratelli Kouachy: c’erano Cabu e Wolinskii, mostri sacri della caricatura in Francia, il disegnatore Honoré, l’editorialista Elsa Cayat, l’economista Bernard Maris, il correttore di bozze, il fumettista Tignous. (ilmessaggero.it)

L'associazione dei vignettisti Cartooning for peace si chiede cosa è rimasto dello spirito di "Je suis Charlie": "Quanti di noi oggi scenderebbero in piazza per difendere il diritto alla satira?" (Il Fatto Quotidiano)

Parigi, 10 anni fa l'attentato a Charlie Hebdo: le immagini dell'attacco

Parigi, 10 anni fa l'attentato a Charlie Hebdo: le immagini dell'attacco (La Stampa)

«Charlie Hebdo continua a esistere, ma è evidente che dopo il 2015 la libertà di espressione non gode di ottima salute», afferma il docente, sottolineando tre cause conseguenti agli attentati: «La prima sta nel fatto che alcuni disegnatori hanno paura di affrontare certi temi e per questo si autocensurano; poi c’è il fatto che molti giornali nel mondo si mostrano meno tolleranti nei confronti delle caricature e dei disegni ironici, come ad esempio il New York Times che ha deciso di non pubblicare più vignette politiche; infine si registra un calo di interesse nei confronti delle caricature». (Corriere del Ticino)

Con un numero speciale il settimanale satirico ricorda la strage qaidista del 7 gennaio 2015 (Primaonline)