Esplosione al deposito Eni di Calenzano: indagini della procura di Prato in corso
Al deposito Eni di Calenzano era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. E' quanto risulta dai primi accertamenti della procura di Prato a poco più di 48 ore dall'esplosione nell'area pensiline di carico. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione. Dai primi rilievi tecnici, inoltre, nell'impianto non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Su altri giornali
“Nonostante le attività e le esercitazioni per il rischio di incidenti, chiediamo che si ripensi complessivamente questo insediamento nel cuore di Calenzano, a due passi dalla ferrovia, a 300 metri dall’autostrada A1 ed a 500 metri dall’A11. (il manifesto)
La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortun… (La Repubblica Firenze.it)
Una lettera scritta a mano da Vincenzo Martinelli, una delle cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano, getta nuove ombre sull'incidente in provincia di Firenze. Martinelli, autotrasportatore per Bt Trasporti, aveva denunciato "continue anomalie sulla base di scarico" in una lettera inviato alla sua azienda in risposta a una contestazione disciplinare. (Il Giornale d'Italia)
Di fronte alla sede del Comune, nel giorno dello sciopero indetto da Cgil Firenze, C… Per ricordare le cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). (La Repubblica Firenze.it)
LA PROCURA INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO PLURIMO E SULLE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA. La procura conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo – sono morte cinque persone – crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Il Fatto Quotidiano)
"Se il governo dopo la strage di Esselunga" a Firenze "fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli" significa che "continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)