Cascina Spiotta, Azzolini: “C’ero, morirono due persone che non avrebbero dovuto”. Nel documento ai giudici: “Mara Cagol si era arresa”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Era stato prosciolto in istruttoria nel 1987, ma quel provvedimento era stato revocato dopo le nuove indagini sulla sparatoria di Cascina Spiotta (5 giugno 1975, Alessandria) quando a terra uccisi rimasero un appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso e Mara Cagol, moglie di Renato Curcio. Oggi Lauro Azzolini, 82 anni, ex brigatista rosso, considerato dagli inquirenti torinesi mister X (autore di un rapporto sui fatti interno alle Brigate rosse), ha dichiarato ai giudici che sì lui era lì. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Curcio Renato da Monterotondo in provincia di Roma, la cittadina eroica per la resistenza contro i nazifascisti, di anni 83 (è classe 1941 del mese di settembre) e Moretti Mario da Porto San Giorgio, sull’Adriatico in provincia di Fermo, di anni 79 (è classe 1946 del mese di gennaio). (Corriere Milano)

A cinquant'anni di distanza, ha un nome il brigatista rosso che riuscì a scappare dalla cascina dove si era appena consumato una delle prime, sanguinose tragedie degli anni di piombo. (il Giornale)

Ci torna come indagato, non per il sequestro, ma per quel che accadde il giorno dopo il «primo rapimento politico» delle Br: l’uccisione dell’appuntato dei carabinieri Giovanni d’Alfonso, il ferimento in modo gravissimo dell’allora tenente dell’Arma Umberto Rocca. (La Stampa)

– È atteso in aula il testimone Leonio Bozzato, la cosiddetta “fonte Frillo“ del servizio segreto Sid: si infiltrò nelle Brigate Rosse rendendo possibile l’arresto di Renato Curcio, che ora siede di nuovo sul banco degli imputati. (IL GIORNO)