Elezioni Usa, i giornali italiani in dubbio fino all'ultimo scelgono strade diverse e c'è anche chi la prima pagina la dedica ad altro

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Presidenziali Usa 2024

Le elezioni americane sono un fenomeno troppo importante perché ci si possa permettere di non coprirle. Peccato che la differenza di fuso orario sia ugualmente troppo importante per permettere ai giornali su carta italiani di avere in prima pagina l'esito finale. E per questo motivo mercoledì 6 ottobre il panorama dei quotidiani si è mostrato abbastanza variegato: la maggior parte delle testate ha puntato su titoli interlocutori, anche perché la sfida si giocava all'ultimo voto, ma qualcuna ha anche deciso di non dedicare alcun titolo in prima pagina, dedicandosi completamente ad altro. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri media

Nella storia italiana delle errate previsioni sul futuro presidente statunitense rimarrà insuperabile la prima pagina del Manifesto del 3 novembre 2004. Il Manifesto azzardò titolo e foto di apertura del quotidiano che ritraeva un Kerry trionfante con il titolo “Good morning America”. (Tempi.it)

E’ rimarchevole lo scarto di informazioni e percezioni tra l’Europa e l’America, dove opinione pubblica e media da mesi davano per scontato che Trump vincesse, mentre da noi si è parlato sino all’ultimo di “testa a testa”: qui nessuno l’ha visto arrivare. (OnTuscia.it)

Donald Trump stravince il duello con Kamala Harris e diventa il 47° presidente degli Stati Uniti. Il commento del direttore Carlo Alberto Tregua. (Quotidiano di Sicilia)

LA FIGURACCIA DEI GIORNALISTI DEMOCRATICI

Il voto Usa, con la vittoria trionfale di Donald Trump, ha affossato la credibilità di buona parte della stampa italiana che ha tifato invece che analizzare e informare. Non posso che dare ragione a Marco Travaglio che sul “Fatto Quotidiano” ha sottolineato come molte testate italiane, anche autorevoli, con corredo di volti peraltro costantemente presenti in tv, abbiano dato per vincente e in vantaggio Kamala Harris, senza accorgersi dello tsunami che stava giungendo contro le stordite élite del “sono progressista”, ma “il popolo non capisce nulla”. (LaC news24)

Di Savino Balzano (Il Fatto Quotidiano)

Uno che li comprava a fare i giornali italiani – ma anche quelli europei e quelli americani “de sinistra” – per leggere idiozie tipo “sapremo i risultati veri solo fra settimane”, come di solito si constata avvenire per Paesi come il Venezuela o l’Iran – in cui il passaggio elettorale è una farsa – oppure “ci sarà un testa a testa, fino all’ultimo respiro”. (L'Opinione delle Libertà)