Delitto di via Poma, si indaga di nuovo. Paola, sorella di Simonetta: «So che qualcosa cambierà»
Perquisizioni da eseguire con urgenza (almeno quattro), sequestri, acquisizioni di vecchie e nuove testimonianze (26 persone), consulenze: per volontà della gip Giulia Arcieri l’inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni compie un salto di qualità e da ricognizione «cartolare» a cui era confinata, si fa indagine viva. La frase ricorrente nel decreto è non lasciare nulla di intentato per individuare l’assassino della giovane contabile di via Poma. (Corriere Roma)
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Resta aperta l'inchiesta sul cosiddetto giallo di via Poma, uno dei grandi misteri della cronaca nera italiana degli ultimi 40 anni. Il gip di Roma ha respinto infatti la richiesta di archiviazione sul delitto di Simonetta Cesaroni. (Liberoquotidiano.it)
È stata respinta l'archiviazione sulla morte di Simonetta Cesaroni. (Fanpage.it)
A respingere l’archiviazione è stata la gip di Roma Giulia Arcieri, che ha chiesto ai pm di fare luce sull’intervento di “poteri forti” nelle vecchie indagini inquinate. (Sky Tg24 )
A quasi 34 anni di distanza dall'omicidio della segretaria uccisa in un appartamento di via Poma, a Roma, il 7 agosto 1990, il gip Giulia Arcieri ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura capitolina e ha disposto nuove indagini su uno dei più misteriosi delitti della capitale, ipotizzando che in via Poma fossero conservati documenti riservati dei servizi segreti e che nell'omicidio sarebbero coinvolti gli 007, i quali avrebbero fatto in modo che investigatori e pubblici ministeri non mettessero le mani su quelle carte top secret. (il Giornale)
– Documenti riservati dei servizi segreti nell’appartamento in cui fu uccisa Simonetta Cesaroni in via Carlo Poma 2 il 7 agosto 1990. E per le quali l’ufficio in cui la segretaria contabile della Aiag lavorava è stato protetto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Agenti dei servizi segreti, carte delicate nascoste negli armadi, poliziotti deviati o infedeli, un terrorista nero, e poi i soliti noti, il portiere dello stabile, il manager col vizietto delle molestie e chissà quali poteri "forti" a manovrare nell'ombra per inquinare lo scenario del delitto di Simonetta Cesaroni, uccisa (Secolo d'Italia)