Ucraina, Bindi a La7: “In Parlamento avrei votato per aiuti militari solo la prima volta, poi non più. Le parole del Papa? Le uniche razionali”

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Il Fatto Quotidiano ESTERI

“Se fossi stata parlamentare, avrei votato solo la prima volta a favore degli aiuti militari in Ucraina e non avrei più votato se non ci fossero stati segnali chiari di inizio di vie diplomatiche, che non ci sono mai state e che soprattutto hanno vista l’Europa ferma. Negoziato? Era meglio non aspettare che Putin prendesse il 90% alle elezioni, perché in questi 2 anni ci sarebbero state delle possibilità che oggi forse ci siamo giocati“. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

Partecipando a un dibattito televisivo Rosy Bindi, ex parlamentare di lungo corso, ha condiviso a proposito della guerra in Ucraina, le considerazioni del Papa nell’intervista che ha fatto tanto discutere. (L'HuffPost)

È una questione di priorità, di parole da restituire al loro significato, di fiato e cuore con cui alimentare la speranza. (Avvenire)

tvsvizzera.it/spal con RSI (Cliché) L'intervista integrale rilasciata dal Pontefice alla Radiotelevisione svizzera RSI che ha fatto discutere e creato più di un malinteso. (tvsvizzera.it )

Così il Pontefice al termine dell'udienza del mercoledì (LAPRESSE)

Alla domanda di chi sia la colpa della guerra in Ucraina, la maggioranza dell’opinione pubblica nei cinque paesi ritiene che sia della Russia. Un sondaggio internazionale condotto dall’Aspen Institute, fornisce alcune risposte interessanti sull’orientamento delle opinioni pubbliche nei paesi occidentali sempre a rischio di essere tirati dentro ad una guerra contro la Russia. (Contropiano)

Caro Papa Francesco, siamo donne e uomini che appartengono ad associazioni pacifiste laiche e religiose, presenti su tutto il territorio nazionale e che si riconoscono da sempre in tutte le Sue parole di Pace e in particolare in quelle pronunciate durante l’intervista della Tv svizzera di qualche giorno fa: “è più forte quello che vede la situazione, pensa al popolo e ha il coraggio della bandiera bianca e di negoziare” , “la parola negoziare è una parola coraggiosa”, “bisogna avere il coraggio di negoziare in tempo, cercando qualche paese che faccia da mediatore e non avere vergogna di negoziare prima che le cose siano peggiori”. (Il Fatto Quotidiano)