In 3000 al corteo, dal parco Ducale fino in Ghiaia con fischietti, urla, cartelloni - Foto
Fischietti, urla, cartelloni. Un grido comune: “Libere di camminare, libere di desiderare, libere di essere libere”. L’ultima tappa del corteo contro la violenza sulle donne, che ha coinvolto circa 3mila persone tra studenti, istituzioni e associazioni, è stata piazza Ghiaia per un momento di riflessione condivisa. (Gazzetta di Parma)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il nesso per il quale la foto del ministro Valditara è stata bruciata durante la manifestazione organizzata a Roma da “Non una di meno”, almeno di primo acchito, sfugge quanto quello per il quale l’obiettivo della protesta sia passato come “patriarcato” quando si celebra la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Start Magazine)
Una grande striscione con sopra la scritta “Disarmiamo il patriarcato” apre in piazza Oberdan il corteo indetto da “Non una di meno” in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. (La Repubblica)
Dopo i cortei del weekend – a Roma hanno sfilato in 150 mila – altre piazze d’Italia sono pronte a riempirsi. Sarà una giornata importante anche sul fronte giudiziario: sono attese la richiesta di ergastolo per Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, e la sentenza per l’uccisione di Giulia Tramontano per mano dell’ex Alessandro Impagnatiello. (la Repubblica)
In piazza VIII Agosto a Bologna dove si radunano migliaia di manifestanti per il corteo del 25 novembre contro la violenza sulle donne, un gruppo di attiviste intona "Cancion sin miedo", popolare canto femminista, ricordando i nomi delle vittime italiane di femminicidio (La Repubblica)
Poi, il corteo gira per via Irnerio, via San Vitale, piazza Aldrovandi, piazza Maggiore. Armati di cartelli e striscioni come questo, centinaia poi migliaia di manifestanti hanno riempito piazza VIII Agosto, tra musica e proteste nella giornata internazionale dedicata al contrasto della violenza di genere. (il Resto del Carlino)
L’appuntamento è alle 17.30 a piazza Montecitorio. Ed ha un obiettivo preciso: le femministe prendono parola sotto la Camera dei deputati per far arrivare a chi legifera, governo compreso, la loro voce di dissenso, protesta e consapevolezza. (Repubblica Roma)