Pensioni generose e uscita a 64 anni. Così l'Inps regge oggi ma non domani
Poco meno di 347 miliardi di euro. Quasi due volte l’ammontare del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La cifra è la spesa per pensioni raggiunta nel 2023 dall'Italia. Il sistema resta in equilibrio, almeno sul breve e medio termine. Così ha spiegato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava. Ma l’incidenza che le pensioni avranno rispetto al pil nei prossimi… (L'HuffPost)
La notizia riportata su altri giornali
Per tutelare questo patrimonio, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in collaborazione con ISMEA, ha realizzato una campagna per la promozione di un Sistema di Qualità Nazionale per i mieli. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
E il rapporto annuale dell'Inps di ieri ha dato la stura a interventi e polemiche. Tanto che lo stesso ente previdenziale ha sentito il bisogno in serata di diffondere una nota tranquillizzante: «Nessun problema di sostenibilità a lungo e breve termine soprattutto alla luce dei rassicuranti dati provenienti dal mercato del lavoro». (il Giornale)
Nonostante ciò, l’aumento degli assicurati, che ha raggiunto 26,6 milioni nel 2023, rappresenta un segnale incoraggiante per la sostenibilità del nostro sistema”. Lo sottolinea all’Adnkronos Valeria Vittimberga, direttore generale dell’Inps, sottolineando come “questo incremento evidenzia una base occupazionale e contributiva in espansione, essenziale per garantire il futuro del sistema previdenziale”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Roma, 25 set. – “L’aumento dell’occupazione supporta direttamente la sostenibilità del sistema previdenziale, ampliando la base contributiva e bilanciando l’uscita delle pensioni con nuove entrate”. (Agenzia askanews)
L’argomento delle pensioni e dell’età media pensionabile in Italia è da anni al centro del dibattito pubblico, soprattutto alla luce delle dinamiche demografiche che stanno mettendo sotto pressione il sistema previdenziale. (InvestireOggi.it)
Un dato che è destinato a crescere, visto che il regime previsto per il 2024 è ancora più stringente di quello del 2023. Le recenti strette hanno ridotto l'accesso a trattamenti anticipati, con un calo del 15,5% in un anno. (MySolution)