Enna, Larimar Annaloro aveva pancia e piedi legati: «Modalità anomale per un suicidio». L'autopsia e i cellulari degli 8 compagni sequestrati
Larimar si è uccisa. No, Larimar è stata uccisa. È così fin dal primo giorno. Sulla morte di Larimar Annaloro — 15 anni, trovata impiccata a un albero vicino alla sua casa di campagna, a Piazza Armerina (Enna) — c’è l’ipotesi di indagine della procura dei minori di Caltanissetta: istigazione al suicidio. E c’è la convinzione assoluta dei familiari di lei: qualcuno l’ha uccisa nei 45 minuti in cui è stata lasciata sola dai genitori, all’ora di pranzo di martedì 5 novembre. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
E gli occhi degli inquirenti sono puntati sulla cerchia della giovane. Come è morta Larimar Annaloro? Sua mamma Johary non ha dubbi. «È stata uccisa e so anche chi è stato». (leggo.it)
'Me l'hanno ammazzata', aveva detto subito dopo aver scoperto il corpo la madre di Larimar Annaloro, la 15enne trovata impiccata a un albero del giardino di casa a Piazza... (Virgilio)
E le notizie che ieri sono rimbalzate fino alla sua porta su un presunto credito degli inquirenti per la tesi di un suicidio «anomalo» le fa dire che «ho fiducia nella giustizia, mi conforta sapere che anche chi indaga pensi che ci sia qualcosa che non torna». (Corriere della Sera)
Piazza Armerina (Enna) — «Non è possibile che si sia suicidata — continua a ripetere Roberto Annaloro, all’ingresso della villetta di contrada Malcristiano — mia figlia Larimar era una ragazza piena di vita, con tanti progetti. (La Repubblica)
Serve cautela, ma quel «me l’hanno uccisa» urlato dalla madre subito dopo avere trovato il cadavere della figlia non viene sottovalutato. L’aggettivo «anomale» alimenta il giallo di un suicidio a cui i parenti continuano a non credere. (ilmessaggero.it)
" Abbiamo scoperto che nostra figlia è stata minacciata di morte a scuola quel giorno ". Abbiamo fatto nomi e cognomi ", dichiara la donna nel corso di un'intervista ai microfoni di Mattino 4, il programma di attualità condotto da Federica Panicucci e Roberto Poletti. (il Giornale)