Gdf Roan Vibo Valentia, polizia del mare a salvaguardia delle specie marine protette, “Ohana” torna a casa

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Share Facebook Twitter Stumbleupon LinkedIn Pinterest E’ stata rilasciata in mare “Ohana”, un esemplare adulto di Caretta Caretta. La tartaruga era stata recuperata in mare lo scorso 24 maggio, a circa 1 miglio nautico dalle coste di Briatico, nel vibonese, da un Guardacoste del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia con il supporto del Nucleo Sommozzatori. L’esemplare, in evidente stato di difficoltà, dopo essere stato recuperato dai militari del Corpo è stato affidato alle cure del Veterinario dell’ASP della città e dei professionisti del Centro Recupero Tartarughe e Animali Marini di Montepaone (CZ). (Corriere di Lamezia)

Ne parlano anche altre fonti

(Adnkronos) – “Il mare per l’Italia ha sempre significato proiezione verso il futuro e anche oggi è una dimensione strategica di rilevanza crescente. Il valore aggiunto dell’economia del mare vale 140 miliardi, con 900 mila occupati e 220 mila aziende, che oggi devono integrare le nuove tecnologie con le tradizionali attività marittime in un contesto di maggiore attenzione all’ambiente. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Se nei primi sei mesi dell’anno avessimo consumato solo risorse dei nostri mari, da luglio alla fine del 2024 dovremmo ricorrere alle importazioni per sostenere la crescente richiesta dei consumatori. (Fanpage.it)

Lo denuncia il Wwf in vista del «Fish Dependence Day», momento in cui l'Europa esaurisce virtualmente l'equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei. Per il 2024 sono finite le risorse ittiche del Mediterraneo, dal 4 luglio in poi iniziano le importazioni. (leggo.it)

Il pesce del Mediterraneo per il 2024 è finito. L'allarme del WWF

Oggi sarebbe finito e si dovrebbe aspettare l’inizio del 2025 per poterne consumare altro. È il paradosso utilizzato dal Wwf per denunciare lo sfruttamento delle risorse ittiche del Mediterraneo in vista del “Fish Dependence Day”, momento in cui l’Europa esaurisce virtualmente l’equivalente della produzione annua interna di pesce, molluschi e crostacei. (Il Sole 24 ORE)

Anche quest'anno abbiamo consumato in sei mesi il pesce che avremmo dovuto pescare in un anno. A riportarci alla cruda realtà è il Wwf che, in occasione della sua campagna Our Future ha presentato i dati sull'insostenibilità del consumo di pesce a cui ci stiamo ormai tristemente abituando. (Gambero Rosso)

Abbiamo finito il pesce del Mediterraneo. Secondo l'allarme lanciato dal WWF nel mese di Luglio è scattato il Fish Dependence Day quel giorno in cui in Europa per il consumo di pesce, molluschi e crostacei, dipendiamo virtualmente dalle importazioni. (La Gazzetta dello Sport)