Telegram, il fondatore Pavel Durov è indagato per una serie di gravi reati

Sotto accusa. Si complica la posizione di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, arrestato a Parigi il 24 agosto e ora messo formalmente sotto accusa dalla procura della Repubblica della capitale francese. Come si legge in una nota della procuratrice Laure Beccuau, l'imprenditore tech, classe 1984, deve rispondere di complicità nella gestione di una piattaforma online che consente di eseguire transazioni illecite; rifiuto di comunicare alle autorità competenti informazioni o documenti per eseguire intercettazioni; complicità nel compimento di reati che vanno dalla diffusione di materiale pedopornografico al traffico di stupefacenti, dalle frodi all'associazione a delinquere; riciclaggio di denaro; fornitura di servizi e strumenti di crittografia non autorizzati dalle autorità locali. (WIRED Italia)

Su altri giornali

Il caso dell’arresto sul suolo della (antica) capitale delle libertà non può essere affrontato in modo binario: buoni e cattivi, bianco e nero. (articolo21)

Un patrimonio stimato nel 2022 a 15,1 miliardi di dollari, quasi 1mln di utenti per Telegram fondata con il fratello Nikolai che non ha lasciato la Russia, l'editorialista del Corsera Federico Rampini, già vicedirettore del Sole 24Ore e corrispondente di Repubblica, nel suo ultimo articolo presenta Pavel Durov - la cui sorte, dopo l'arresto sabato scorso in Francia, sta tenendo il mondo intero col fiato sospeso - come un "piccolo Musk o Zuckerberg russo". (Il Giornale d'Italia)

L'impianto dell'inchiesta è chiaro: Pavel Durov avrebbe consentito una lunga serie di attività criminali sulla sua piattaforma senza intervenire con nessuna forma di moderazione. Il fondatore di Telegram al momento è stato scarcerato. (Fanpage.it)

Pavel Durov, il fondatore della popolare applicazione di messaggistica Telegram, sarebbe indagato anche per violenze gravi su uno dei suoi figli. L’indagine, aperta recentemente, riguarda episodi avvenuti a Parigi (Nicola Porro)

Svolta nel caso Telegram. Lo riporta l'agenzia AFp citando una sua (Secolo d'Italia)

È in gioco la libertà, dunque dobbiamo difenderla: questo è il frame - lo schema che si attiva, direbbe il vecchio Lakoff. Lo schema vale oltre le cultu… (La Stampa)