Nucleare, secondo round Usa-Iran non più a Roma
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Prima il sito di notizie Axios, poi fonti non meglio precisate di Palazzo Chigi, poi la conferma ufficiale del nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: il secondo round dei colloqui Usa-Iran sul nucleare si terranno sabato 19 aprile a Roma. Invece no. Nella notte italiana il dietrofront: "Dopo consultazioni è stato deciso che Muscat continuerà a ospitare il secondo round di colloqui", con gli Usa "che si terrà sabato 20 aprile". (ItaliaOggi)
Ne parlano anche altre fonti
Il primo incontro diretto in Oman con gli emissari iraniani "è stato positivo, costruttivo, avvincente": lo ha dichiarato l'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff in un'intervista a Fox News andata in onda stamattina. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il negoziato non è affatto facile. Trump lo ha avviato inviando, tramite un diplomatico degli Emirati Arabi Uniti, una lettera alla guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, sollecitando l’avvio di colloqui sul nucleare e al tempo stesso minacciando azioni militari in caso di rifiuto. (Treccani)
(Adnkronos) – L’ayatollah Ali Khamenei ‘frena’ sui colloqui con gli Stati Uniti – “non sono né troppo ottimista né troppo pessimista” – mentre il prossimo round si terrà ancora in Oman e non più a Roma: troppo “imbarazzante” la presenza negli stessi giorni del vice presidente JD Vance, atteso da venerdì a domenica, fanno notare all’Adnkronos diverse fonti diplomatiche. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Da questi colloqui “indirettamente diretti” di poche ore non ci si poteva aspettare molto; anzi, considerata l’intensità dell’ostilità reciproca fra Washington e Teheran – che dura ormai dal 1979 – è già un successo che le delegazioni statunitensi e iraniane si siano parlate, sia pure tramite gli omaniti, lo scorso sabato. (Avvenire)
Il primo endorsement, seppure cauto, del leader supremo, nei confronti dei negoziati. Teheran, ha però aggiunto, resta "pessimista" sull'America (lapresse.it)
E intanto l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, chiarisce: un accordo finale con Teheran deve comportare "l'eliminazione dell'arricchimento dell'uranio e del programma di sviluppo dell'arma" nucleare. (Adnkronos)