Influenza in anticipo, primi casi in Italia: come riconoscerla e quando vaccinarsi. Bassetti: «Non chiamiamola australiana»

Influenza in anticipo, primi casi in Italia: come riconoscerla e quando vaccinarsi. Bassetti: «Non chiamiamola australiana»
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«Primi casi di influenza in Lombardia» e non solo. «Sta arrivando quella che qualcuno chiama australiana. Ma perché Australiana? Solo perché in Australia hanno l'inverno prima di noi?». Non chiamiamola così, è il messaggio dell'infettivologo Matteo Bassetti. Sono semplicemente «i virus stagionali». Nello specifico si parla «dell'H3N2, che non è un virus che si è visto solo in Australia. C'è sempre stato l'H3N2» nella famiglia dei patogeni invernali che in tutto il mondo sono in azione, «tant'è vero che l'H3N2 è contenuto anche nel vaccino che c'era anche negli altri anni», evidenzia all'Adnkronos Salute. (leggo.it)

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I sintomi Distinguere l'influenza da altri virus respiratori non è semplice. (WIRED Italia)

O meglio, i giovani hanno acquisito tutti insieme per esempio infezioni di virus respiratori, come quello sinciziale, che negli anni del Covid non era circolato. Il virologo Fabrizio Pregliasco spiega le differenze del virus che potrebbe peggiorare i dati della stagione influenzale. (RagusaNews)

PER CHI È CONSIGLIATA LA VACCINAZIONE? La vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente a: - persone di età uguale o superiore a 60 anni con particolare riguardo a operatori e residenti di strutture assistenziali, con o senza patologie croniche - donne in gravidanza, indipendentemente all’età gestazionale o in post partum - medici e personale sanitario di assistenza nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali; - soggetti di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti - persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59 anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o di ricoveri correlati all'influenza (compresi i conviventi) - addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell'ordine e protezione civile in servizio attivo, compresi i Vigili del fuoco, Carabinieri, Militari e la Polizia municipale; - personale dei trasporti pubblici, delle poste e delle comunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza e dipendenti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali - personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani - volontari in ambito sociosanitario e donatori di sangue - bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni. (il Resto del Carlino)

Influenza, il virus australiano in Italia. Gli esperti: "Diversi isolamenti sporadici"

«L'influenza australiana è più contagiosa, quindi più casi e proporzionalmente più casi gravi». Si tratta della variante H3N2, che secondo il monitoraggio avvenuto in Australia ha sintomi che durano per circa otto giorni. (ilgazzettino.it)

Si sta parlando di una malattia trasmissibile che può essere opportunamente contenuta con semplici misure di prevenzione, evitando che si trasformi in una criticità, un’emergenza per il comprensorio. La notizia “serpeggia” già da qualche giorno ma, formalmente, non trova conferma dalla ASL, eppure la prevenzione a garanzia della salute del cittadino dovrebbe essere una priorità per l’Azienda Sanitaria. (Frosinone News)

Il suggerimento degli esperti resta quello di allertarsi e tenere alta la guardia “perché in Australia questa influenza è stata particolarmente severa, con numerose ospedalizzazioni e più di 15 milioni di persone che hanno contratto il virus". (Sky Tg24 )