Operazione Albania, la nave Libra riprende il mare
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Lunedì 4 novembre, la nave della Marina italiana Libra tornerà a pattugliare le acque internazionali a 20 miglia da Lampedusa, con l'obiettivo di soccorrere i migranti naufraghi e di effettuare un primo screening a bordo. Questa operazione, denominata "Operazione Albania", prevede il trasferimento dei migranti ritenuti idonei nei centri di accoglienza di Gjader e Shengjin, situati in Albania. La selezione riguarderà principalmente uomini maggiorenni, soli e giudicati non vulnerabili, provenienti da Paesi considerati sicuri secondo la normativa italiana.
Dopo un periodo di sospensione dovuto a condizioni meteorologiche avverse e a questioni legali, l'operazione riprende con l'intento di gestire in modo più efficiente il flusso migratorio nel Mediterraneo. La nave Libra, già protagonista di precedenti missioni di soccorso, sarà nuovamente in prima linea per garantire la sicurezza e il rispetto delle procedure di accoglienza.
Il progetto, che ha suscitato diverse polemiche, mira a ridurre la pressione sui centri di accoglienza italiani, trasferendo i migranti in Albania per un trattamento più rapido delle richieste di asilo. Tuttavia, non mancano le critiche riguardo ai costi dell'operazione e alle condizioni di accoglienza nei centri albanesi. Il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, ha deciso di proseguire con l'iniziativa, nonostante le controversie e le difficoltà incontrate.
La nave Libra, dotata di personale specializzato e attrezzature adeguate, sarà pronta ad accogliere e assistere i migranti soccorsi, garantendo loro un trattamento dignitoso e conforme alle normative internazionali.