Jannik Sinner, i giorni della paranoia: "Non mi potevo aprire con nessuno"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
GAL 25 ottobre 2024 Jannik Sinner tornerà in campo tra una settimana, in occasione del Masters 1000 di Parigi-Bercy. Tappa di avvicinamento fondamentale alle Finals di Torino, dove l’altoatesino vuole vivere una delle poche “prime volte” che gli sono rimaste nel tennis che conta: vincere a casa sua, in Italia. Intanto il numero uno al mondo ha rilasciato un’intervista a Federico Ferri, direttore di Sky Sport, in occasione del terzo capitolo di “Jannik, oltre il tennis”. (Liberoquotidiano.it)
La notizia riportata su altri media
Jannik Sinner ha attraversato un 2024 da favola, riuscendo a conquistare i primi tornei Slam in carriera e collezionando un’altra serie di vittorie impressionanti che l’hanno issato in vetta al ranking ATP dallo scorso maggio e ad oggi domina la classifica con diversi punti di vantaggio sui rivali. (MilanLive.it)
Il caso doping torna al centro dei pensieri di Jannik Sinner e di tutti i suoi tifosi. A pochi giorni dal via dell’ultimo Masters 1000 dell’anno, quello di Parigi-Bercy, il numero uno al mondo è tornato protagonista di uno speciale a lui dedicato su Sky. (MilanLive.it)
«Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Jannik Sinner ha rilasciato un’intervista alla Stampa che lo definisce “il numero uno della porta accanto”. «Perché piaccio alla gente? Forse perché sono uno normale». (IlNapolista)
Jannik Sinner chiuderà il 2024 da numero 1 della classifica Atp. «All'inizio è stato difficile perché non sapevo cosa sarebbe successo con il team, non sapevo come comportarmi e non potevo aprirmi - ha raccontato Sinner in una intervista a Sky Sport qualche giorno prima del ricorso Wada -. (Il Centro)
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo Sinner gallina dalle uova d’oro. Ma Sky quando si aggiudicò i diritti del tennis non poteva immaginare una simile esplosione. (Liberoquotidiano.it)
mi diverto, il gioco è ancora un hobby per me”. Mi sento fortunato, faccio quello che amo. (La Stampa)