Grottesca antologia dai giornaloni sulla vittoria di Trump: "Resistere al disumano". "Vance cafone colto"

"Sono tornato" titola Repubblica sopra una foto di Trump dagli occhi minacciosi. "Il popolo degli impauriti" che ha votato il tycoon è l'analisi di un articolo interno. Ma il premio Oscar lo vince Gianni Riotta in cui definisce J.D. Vance il vice presidente, "cafone colto". Se mai possibile, il (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altri media

Il voto Usa, con la vittoria trionfale di Donald Trump, ha affossato la credibilità di buona parte della stampa italiana che ha tifato invece che analizzare e informare. Questo è un problema molto serio. (LaC news24)

Bush. Nella storia italiana delle errate previsioni sul futuro presidente statunitense rimarrà insuperabile la prima pagina del Manifesto del 3 novembre 2004. (Tempi.it)

La migliore che ho sentito, partecipando alle trasmissioni che hanno preceduto l’elezione di Donald Trump a 47° pres... Peccato che 71 milioni di votanti se ne siano fregati, rendendo carta straccia le analisi di parte. (La Verità)

LA FIGURACCIA DEI GIORNALISTI DEMOCRATICI

Ma il quotidiano non se la prende solo con i membri del nuovo governo. Basti pensare al titolo di Repubblica il giorno dopo il rovinoso voto. (Liberoquotidiano.it)

Tutta colpa della propaganda tossica e iperideologizzata di queste ultime settimane, dell’asfissiante martellamento mediatico pro Kamala, eretta dai media progressisti di mezzo mondo a neo salvatrice dell’umanità, della feroce campagna di demonizzazione contro The Donald, dipinto dagli stessi media alla stregua di un folle capace di mettere a repentaglio l’esistenza del pianeta e del genere umano nella sua interezza. (Nicola Porro)

Uno che li comprava a fare i giornali italiani – ma anche quelli europei e quelli americani “de sinistra” – per leggere idiozie tipo “sapremo i risultati veri solo fra settimane”, come di solito si constata avvenire per Paesi come il Venezuela o l’Iran – in cui il passaggio elettorale è una farsa – oppure “ci sarà un testa a testa, fino all’ultimo respiro”. (L'Opinione delle Libertà)