Com’è andata a finire per Pavel Durov dopo l’arresto in Francia?

Com’è andata a finire per Pavel Durov dopo l’arresto in Francia? Redazione RHC : 31 Agosto 2024 16:05 In Francia sono stati rivelati i dettagli del controllo giudiziario sotto il quale è stato sottoposto il fondatore di Telegram, Pavel Durov. Dopo il suo arresto il 24 agosto all’aeroporto di Parigi Le Bourget, è stato accusato di diverse accuse legate alle attività del sistema di messaggistica, tra cui complicità nel traffico di droga e altri crimini gravi. (Red Hot Cyber)

Se ne è parlato anche su altre testate

Una vasta indagine che riguarda reati quali la pedofilia, la pedopornografia e il traffico di droga, elencati in una lunga lista di capi d’imputazione nei confronti di una persona non ancora identificata. (Open)

Sono Pavel Durov, fondatore di VKontakte e Telegram, e Mark Zuckerberg, il volto di Facebook e Meta. Tra questi nuovi imperatori digitali, due emergono come simbolo del contrasto profondo tra integrità e compromesso. (Il Fatto Quotidiano)

Ma ci vorrà ancora un po’ di tempo per vederlo in pratica perché, al di là della tesi del complotto, il quadro resta confuso, in quanto l'iniziativa della Francia resta di natura giudiziaria e non politica, i legami tra Durov ed il governo francese sono oggetto di interpretazioni variabili, ed il ruolo della Ue non si è ancora definito. (L'HuffPost)

Se delle vite umane sono in gioco, ha assicurato, Telegram risponde alle richieste della polizia via un canale di comunicazione ad hoc, in particolare con la Dgsi, la Direzione generale per la sicurezza interna. (ilmessaggero.it)

Anche il caso Telegram (pur nella sua opacità) rafforza il dibattito sulla pericolosità (sempre più evidente) dei social network, che peraltro, in questi ultimi tempi, stanno subendo un profondo cambiamento. (Italia Oggi)

È un anti-Musk ma con più attributi di lui, non urla ma combatte, viene minacciato dai servizi segreti russi ma non si fa intimorire, per poi farsi arrestare in Francia col sorriso. Il brillante ma enigmatico fondatore di Telegram sembra uscito da un romanzo su hacker, spionaggio e attivismo. (Rolling Stone Italia)