Trump presidente: ora fuori immigrati irregolari da USA

L’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti ha suscitato profonde inquietudini tra le comunità di immigrati presenti nel Paese, con timori che si estendono ben oltre le questioni politiche. Le promesse di una linea dura sull’immigrazione hanno sollevato questioni fondamentali di stabilità e sicurezza per milioni di persone, innescando un vero e proprio esodo da diverse comunità, soprattutto tra coloro che si trovano in una situazione di residenza irregolare. (Ultima Voce)

La notizia riportata su altri media

La deportazione degli immigrati, annunciata in ognuno degli oltre 900 comizi della campagna, "non è questione di costi. Non lo è davvero, non abbiamo scelta. (Adnkronos)

Donald Trump è determinato a mantenere le promesse elettorali in tema di immigrazione e si prepara ad avviare la più grande deportazione di massa del Paese, con lo spettro di una vera e propria caccia agli irregolari. (il Giornale)

Per questo il suo team sta valutando tutte le possibilità per attuare un piano costosissimo e complesso, soprattutto dal punto di vista logistico e legale. Per ora l’idea dei suoi è quella di una rivoluzione al Pentagono, spostando generali e cambiando in parte i vertici, in modo da ridurre le difficoltà interne. (ilmessaggero.it)

Il vero test per Trump sarà l'immigrazione

Donald Trump è il quarantasettesimo presidente eletto degli Stati Uniti e, anche se il giorno dell’insediamento ufficiale sarà il 20 gennaio 2025, c’è già chi si preoccupa delle sue politiche, specialmente quelle riguardanti l’immigrazione. (Dissapore)

Era la mia prima conversazione della giornata e stavo ancora elaborando una varietà di emozioni, miste a stanchezza, la mattina dopo una tesa notte elettorale. Onestamente non sapevo cosa dire. Questo studente frequenta la seconda media ed è originario dell’Honduras. (Teleblu)

Uno dei test fondamentali del Trump II sarà l’immigrazione, insieme con l’economia: due terreni che sono anche collegati fra loro. Ma in America queste elezioni non si sono decise sulla politica estera. (Corriere della Sera)