Istat, si conferma la crescita al +0,2% nel secondo trimestre. Sale la pressione fiscale

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la Repubblica ECONOMIA

MILANO – L’Istat conferma la crescita dello 0,2% nel secondo trimestre su base congiunturale ma riduce dallo 0,9% allo 0,6% il dato tendenziale per effetto della revisione generale dei conti nazionali dello scorso 23 settembre. La crescita acquisita per il 2024, cioè il dato di crescita che si registrerebbe in caso di variazione nulla nei prossimi due trimestri, resta allo 0,6%. Pressione fiscale in crescita Sempre nel secondo trimestre la pressione fiscale è stata pari al 41,3%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Ultim'ora News 4 ottobre ore 12 Frena la corsa del deficit. Nel secondo trimestre, rileva Istat all’indomani della revisione dei conti pubblici 1995-2023 dello scorso 23 settembre, il rapporto tra indebitamento netto della Pa e pil scende al 3,4% dal 5% dello stesso periodo dello scorso anno. (Milano Finanza)

Nel secondo trimestre di quest’anno l’Italia ha visto un incremento significativo nella pressione fiscale, che ha toccato il 41,3%. Questo rappresenta un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al medesimo periodo del 2023, come rilevato dall’Istat. (Finanza.com)

Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,5% (1,3% nel secondo trimestre del 2023). Lo rileva l’Istat. (Italpress)

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Lo comunica Istat nella revisione dei dati diffusi a inizio settembre, che indicavano una crescita congiunturale dello 0,2% e tendenziale dello 0,9%. Nel secondo trimestre del 2024 il Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del secondo trimestre del 2023. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Secondo l'Istat, nel secondo trimestre 2024 i consumi sono cresciuti dello 0,4%, mentre il potere d’acquisto delle famiglie è salito dell'1,2% rispetto al trimestre precedente. Scende invece il deficit delle Amministrazioni pubbliche rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il saldo primario è tornato a essere positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019. (QuiFinanza)

Questo incremento grava principalmente sui lavoratori e sui pensionati, mentre le multinazionali e i giganti del web riescono a eludere il fisco grazie a un sistema europeo che chiude gli occhi sui paradisi fiscali interni all’Unione". (Civonline)