Israele, Netanyahu e la tregua in Libano: sì e retromarcia, cosa è successo
Secondo i media in Israele "era stata raggiunta intesa con Usa per tregua in Libano e Gaza con assenso Bibi". Il premier smentisce ma avrebbe pesato l'alzata di scudi dell'estrema destra ''La guerra a Hezbollah continuerà fino a quando non saranno raggiunti tutti gli obiettivi'' che Israele si è prefissato. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo scandisce dopo essere atterrato all'aeroporto Jfk di New York (Adnkronos)
Ne parlano anche altre testate
LUIGI NARBONE DOCENTE (Italia Oggi)
La nota di chiarimento dell'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il messaggio di Macron: "Non sia nuova Gaza, stop ai raid" (Adnkronos)
BEIRUT – Il Libano ha imboccato una strada pericolosamente simile a quella della guerra a Gaza. Gli israeliani non retrocedono dalla linea dell’ “escalation per ottenere una de-escalation” mentre Hezbollah continua a legare il suo destino a quello di Hamas, in una spirale che può portare rapidamente a una guerra totale. (la Repubblica)
Dopo gli attacchi del 17 e del 18 settembre, da lunedì Israele bombarda a tappeto il sud e l’est del Libano, causando lo spostamento forzato di decine di migliaia di libanesi verso aree più sicure, in special modo Beirut, oltre alla morte accertata di 1.200 persone e il ferimento di oltre 5mila. (il manifesto)
Israele: «Non ci sarà tregua». Sul primo ministro il pressing dei partiti di ultradestra. (ilmessaggero.it)
Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah che Israele ha voluto colpire con il raid su Beirut oggi, è nato il 31 agosto 1960 in una modesta famiglia di nove figli a Beirut. La sua famiglia proveniva dal villaggio di Bazouriyé, nel sud del Libano (Adnkronos)