Libano, nuovi raid israeliani contro Hezbollah: distrutti 100 razzi pronti al lancio. Oggi Von der Leyen a Kiev

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Sole 24 ORE ESTERI

Von der Leyen a Kiev per portare il sostegno dell’Europa La presidente della commissione europea è giunta questa mattina a Kiev, per “parlare del sostegno europeo” con l’avvicinarsi dell’inverno. Lo scrive la stessa von der Leyen su X. “La mia ottava visita a Kiev avviene mentre inizia a breve la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche”, scrive Ursula von der Leyen su X , pubblicando una foto del suo arrivo alla stazione ferroviaria di Kiev. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

L’attacco (attribuito a Israele) che ha fatto esplodere i cercapersone in dotazione a migliaia di terroristi Hezbollah costituisce una delle operazioni anti-terrorismo su larga scala più precise e mirate che siano mai state realizzate. (israele.net)

I governanti israeliani lo sanno, i generali anche, adesso pure i soldati. I paracadutisti e gli specialisti dei commando d’élite della 98esima Divisione dell’Idf, le forze di difesa di Israele. (ilmessaggero.it)

Tante cose sono cambiate dopo il 7 ottobre. È un antisemitismo dal volto nuovo che si è insidiato nelle menti dell’Occidente, un’ondata di odio che si è trasformata in una vera nuova caccia all’ebreo quella di cui parla nel suo libro – edito da Liberilibri – Pierluigi Battista. (Shalom.it)

di Pierguido Iezzi HEZBOLLAH VS ISRAELE (Limes)

Aprire un secondo fronte è un azzardo per Netanyahu? «Israele ha un'esigenza di sicurezza protrattasi ormai per molto tempo. E Michele Valensise, già Segretario generale della Farnesina e che nel corso della sua carriera ha prestato servizio in Libano durante la guerra civile, non ha dubbi: bisogna abbassare la tensione prima che sia troppo tardi. (ilmessaggero.it)

Lo sottopongo ai lettori. Lo sgomento che suscitano le immagini delle vittime di questi giorni in Libano e in Siria, in molti casi troppo crude per essere pubblicate, piomba in redazione accompagnato da un grande interrogativo sulla natura di questo atto. (L'HuffPost)