Forrest Gump, 30 anni dopo: le grandi canzoni e le grandi sequenze del film

"La vita è come a una scatola di cioccolatini. Non sai mai quello che ti capita". È forse la frase più famosa di Forrest Gump diretto da Robert Zemeckis con un Tom Hanks entrato nella storia del cinema. Strano ma vero, ma il film ha compiuto 30: usciva infatti in America il 23 giugno del 1994. Ma per citare quella battuta, potremmo dire anche "la vita è come un juke-box, non sai mai che canzone verrà suonata". (Movieplayer)

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Il film, con la regia di Robert Zemeckis, esce nelle sale cinematografiche statunitensi il 6 luglio del 1994 e arriva in Italia nell’ottobre dello stesso anno. L’attore romano presta la sua voce al protagonista Tom Hanks (Taxidrivers.it)

Forrest Gump quel giorno di giugno del 1994 ci insegnò una cosa importantissima: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. 30 anni dopo, gli insegnamenti e il messaggio di fondo di questo incredibile cocktail di commedia, dramma, fantasy ucronico rimangono tanto sfumati, quanto allo stesso tempo potentissimi. (WIRED Italia)

Con le sue 12 milioni di copie vendute, anche la colonna sonora del film - composta da Alan Silvestri e comprensiva di intramontabili classici della musica americana - si trasformerà in un trionfo senza precedenti. (Vanity Fair Italia)

«Non ho doppiato Tom Hanks, ho doppiato Forrest Gump»: lo ricorda Francesco Pannofino dal palco di Piazza del Popolo alla 60ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema – Pesaro Film Festival, dove il 19 giugno la serata è stata per il trentennale del Forrest Gump di Robert Zemeckis, festeggiato in compagnia dell’amatissimo attore e doppiatore romano che, nella versione italiana del film vincitore di 6 Oscar, presta la voce al protagonista. (Ciak Magazine)

Poche settimane dopo la pellicola di Robert Zemeckis, ispirata all'omonimo romanzo di Winston Groom, sarà premiata alla notte degli Oscar con 6 statuette (Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista, Migliore sceneggiatura non originale, Miglior montaggio e Migliori effetti speciali). (Corriere della Sera)

Certo, il Renée Ferretti di Boris lo riconosciamo visivamente al volo, ma nel doppiaggio di Forrest, così goffo e sincopato, eppure lirico e commovente, va scovato strato dopo strato il lavoro di pregio finissimo di uno dei doppiatori più bravi di sempre, appiccicato addosso ad un personaggio naturalmente memorabile. (Il Fatto Quotidiano)