Referendum in Moldavia, il «sì» all'Europa passa con il 50,2%: Paese diviso. Fondamentali i voti dall'estero

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Corriere della Sera ESTERI

CHISINAU (MOLDAVIA) – È una vittoria che sa di sconfitta. «Moldova, hai la vot», Moldavia vai a votare. La breve passeggiata della presidente Maia Sandu di domenica mattina era stata accompagnata da questo coro, intonato dagli studenti e dai giovani volontari che la scortavano fino al seggio. I moldavi hanno accettato l’invito. Il mancato raggiungimento del 33 per cento dei votanti necessario per convalidare il referendum sull’ingresso del Paese nell’Unione europea era la carta sulla quale sembrava aver scommesso la propaganda filorussa. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

I risultati del referendum in Moldavia sull’adesione all’Unione europea sono abbastanza scoraggianti e non danno grande speranza per il futuro. Ben 14mila voti sono stati dati infatti ai sostenitori della scelta europea dai cittadini moldavi che vivono e lavorano in Europa (Vita)

Sono giorni cruciali per la Moldavia. (Sky Tg24 )

Un’affluenza che supera il 50% degli aventi diritto di voto, un ballottaggio per eleggere il nuovo Capo di Stato tra due settimane, un “sì” per il referendum di adesione all’Unione Europea arrivato in extremis (e grazie alla diaspora) e un minuto e mezzo di commento alla stampa della presidente in carica Maia Sandu su brogli e influenze esterne: ecco come si conclude il doppio appuntamento elettorale di domenica nella Repubblica Moldova. (Valigia Blu)

I cittadini della Repubblica di Moldova hanno votato lo scorso 20 ottobre a favore del referendum costituzionale sull’adesione all’Unione Europea, malgrado le forti ingerenze della Russia. Per le presidenziali i moldavi andranno al ballottaggio il prossimo 3 novembre (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Un “sì” risicato e al fotofinish, con un vantaggio di appena seimila voti che però permette alle istituzioni della Moldavia di introdurre le modifiche costituzionali necessarie per aderire all’Unione Europea. (Il Dubbio)

Questi eventi non solo hanno segnato un bivio storico per la nazione, ma hanno anche messo in evidenza il peso delle influenze geopolitiche esterne, con la Russia da un lato e l’Occidente dall’altro, entrambi fortemente interessati al futuro dell’ex repubblica sovietica. (Farodiroma)