Congresso internazionale della Società Dante Alighieri: c’è anche il comitato di Rovigo
“L’italiano, luce nel mondo”. È questo il significativo titolo scelto dalla Società Dante Alighieri per l’84° Congresso Internazionale che si terrà a Roma dal 12 al 14 settembre 2024, alla presenza dei rappresentanti dei 480 comitati presenti nei 5 continenti. A Roma anche Mirella Rigobello, Presidente del Comitato di Rovigo che, in questa edizione, avrà anche l’onore di partecipare a uno dei tavoli di lavoro del giovedì. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altre testate
“L’italiano, luce nel mondo”. A Roma l’84° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, inaugurato ufficialmente al Quirinale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolinea “da un lato la grande importanza dei compiti che sono affidati” alla ‘Dante’ “dall’altro l’apprezzamento profondo per l’opera che svolge” per la lingua italiana. (Dire)
L’evento, che riunirà specialisti e ricercatori nel campo dell’herpetologia, è organizzato dalla Sezione Interregionale Umbria-Marche della Societas Herpetologica Italica in collaborazione con l’Associazione Hyla Nature Experience. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Le prove degli studenti delle scuole italiane “sono impietose, sono stato professore universitario per tanti anni e so come arrivavano all’università”. Lo ha detto il presidente della Società Dante Alighieri, Andrea Riccardi, a margine dell’incontro ‘L’Italia e l’italiano nel mondo’ a palazzo Firenze, a Roma, parte del programma dell’84/o congresso internazionale della Dante. (Orizzonte Scuola)
ROMA (ITALPRESS) – La Dante Alighieri è composta da “una rete che ha una grande capacità e professionalità, una grande passione che consente di conseguire grandi risultati che non sono inferiori rispetto a quelli di grandi Paesi europei malgrado la grande differenza che vi è in merito al supporto pubblico su questo fronte. (OglioPoNews)
“Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”: le parole di Massimo D’Azeglio, pronunciate nel 1861, all’indomani dell’unità d’Italia per incitare tutti a una coesione reale, non solo geografica e politica, potrebbero essere oggi parafrasate per invitare tanti cittadini a governare meglio la nostra lingua. (Tecnica della Scuola)
LRoma, 13 set. (il Dolomiti)