A due giorni dal cessate il fuoco Israele colpisce ancora il Libano: quando l’impunità è regola

A meno di due giorni dall’inizio del cessate il fuoco, Israele ha colpito nuovamente il sud del Libano con un attacco aereo, dimostrando ancora una volta come possa agire senza temere conseguenze. Il pretesto, questa volta, era un presunto deposito di razzi di Hezbollah. È l’ennesima violazione del diritto internazionale da parte di un Paese che gode di protezione globale, alimentata anche dal sostegno di nazioni come la nostra, che è la terza fornitrice mondiale di armi in questa guerra genocida. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

A cura di Davide Falcioni A pochi giorni dal suo inizio la tregua in Libano tra Israele ed Hezbollah vacilla già pericolosamente. (Fanpage.it)

Intanto Macron lancia un appello perché la tregua in Libano tenga e ha chiesto la sospensione "immediata" di tutte le "azioni contrarie" all'attuazione del cessate il fuoco. Dopo l'avvio della tregua in Libano, Israele non chiude le porte a una possibilità anche per Gaza. (Tiscali Notizie)

Sempre più isolato, dopo che Hezbollah ha raggiunto un accordo con Israele per il cessate il fuoco, Hamas sarebbe pronto a cedere a Israele, ad accettare compromessi su una tregua a Gaza che erano impensabili con Yahya Sinwar in vita. (Adnkronos)

Libano, valle della Bekaa: c’è distruzione e macerie: “L’emergenza umanitaria non è finita”

Gli Stati Uniti hanno approvato una vendita di armi a Israele per 680 milioni di dollari. Migliaia di profughi stanno tornando nelle loro case bombardate. (ilmattino.it)

Se si doveva fare affidamento solo su Benjamin Netanyahu e sul governo condizionato dagli integralisti ortodossi, probabilmente la tregua di 60 giorni tra Israele e gli Hezbollah nel Libano sarebbe stata molto più difficile. (L'HuffPost)

Le cliniche mobili di Medici Senza Frontiere (MSF) nei governatorati della Bekaa e El Nabatieh stanno supportando la popolazione, fornendo assistenza sanitaria di base e distribuendo beni non alimentari, come coperte, materassi o teli di plastica, essenziali per proteggersi dal freddo invernale. (la Repubblica)