Trinità dei Monti proprietà dei francesi? Il sovrintendente Persicce: «La Scalinata è parte integrante di Roma»

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Corriere Roma INTERNO

La Scalinata di Trinità dei Monti? «È un luogo monumentale e di altissimo valore artistico ma è anche un passaggio pubblico ed è quindi senza discussioni parte integrante della Capitale d’Italia». Non ha dubbi il sovrintendente capitolino ai Beni culturali, Claudio Parisi Presicce, che interviene nella polemica nata dalla rivendicazione da parte di Parigi del capolavoro settecentesco di Francesco De Sanctis, costruito all’epoca con fondi francesi. (Corriere Roma)

Se ne è parlato anche su altre testate

Secondo i giudici della Corte dei conti francese il monumento appartiene alla Francia, che al limite potrebbe chiederne la restituzione. Lo "statuto giuridico" da chiarire è quello di Trinità dei Monti, in particolare della celeberrima scalinata che tutti i turisti conoscono. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce: "La scalinata di Trinità dei Monti è un luogo monumentale e di altissimo valore artistico ma è anche un passaggio pubblico ed è quindi senza discussioni parte integrante di Roma capitale d’Italia". (Fanpage.it)

Esempi del primo caso, sono le ambasciate, in Italia o all’estero, per le quali i Paesi che le ospitano devono osservare alcune limitazioni alla propria sovranità. Ovvie e scontate le polemiche. (ilmessaggero.it)

Certamente italiano è Palazzo Farnese, in affitto all’ambasciata francese, che ne dispone senza condizioni. Come fu per la stele di Axum restituita all’Etiopia, qui è arrivato il momento di rivendicare tutto. (il Giornale)

Inaugurata nel 1726, venne «costruita con fondi francesi e gestito fino alla fine dell’800 dai Pieux Etablissements», che reggono la chiesa di Trinità dei Monti, San Luigi dei Francesi e altri tesori che, secondo gli ispettori, sono gestiti in modo sciatto e negligente come riporta il quotidiano transalpino Le Monde. (Famiglia Cristiana)

Con l'arrivo dei magistrati della Corte dei Conti francese a Roma è giunto l'invito (non troppo cordiale) a considerare l'ipotesi di riassetto «giuridico e gestionale» dei Pii Stabilimenti d'Oltralpe nella Città Eterna. (il Giornale)