Mondiali ciclismo Zurigo, il Ct Bennati ha scelto gli uomini per la gara di domenica 29 settembre: i convocati

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ilmessaggero.it SPORT

Domenica si chiuderanno i Mondiali di ciclismo con la gara più attesa, quella in linea dell'elite maschile. Il percorso montuoso, lungo 274 km da Winterthur al circuito di Zurigo, rende favorito Tadej Pogacar, protagonista della stagione con la doppietta Giro-Tour e reduce anche dal successo al GP di Montreal. Evenepoel è lo sfidante più pericoloso, ma occhio al campione in carica van der Poel. Intanto il Ct della nazionale italiana di ciclismo, Daniele Bennati, ha scelto i titolari per il Mondiale di ciclismo su strada in programma domenica 29 settembre, in scena a Zurigo. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Quasi troppo brutta per essere vera, l’Italia di Zurigo suggerisce a Daniele Bennati qualche riflessione. Il ct azzurro, dopo aver parlato a caldo in Svizzera con i nostri inviati, ora condivide sui social il suo pensiero a freddo, ragionato. (Bicisport)

Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli Un Mondiale che verrà ricordato da tutti gli appassionati, quello di Zurigo. L’attacco di Tadej Pogacar a 100 chilometri dal traguardo per mettersi addosso la maglia iridata quasi tre ore dopo è già leggenda. (InBici)

Con Bartali capitano (vincitore della Sanremo) la squadra azzurra si presenta al via del mondiale di Moorslede il 20 agosto 1950. (TUTTOBICIWEB.it)

Daniele Bennati torna a mente fredda a fare una analisi della prova in linea dei Mondiali di Zurigo 2024. (SpazioCiclismo)

Era dal 1950, quando nessuno dei sei azzurri al via (c’era anche Bartali) arrivò al traguardo, che non andavamo così male a un Mondiale: il primo è stato Giulio Ciccone, 25° a 6’36”. La Squadra, come è chiamata con rispetto all’estero, si è sciolta sul lungolago nella prova iridata dominata da Pogacar, e in Italia sono rientrati soltanto i cocci. (La Gazzetta dello Sport)

Gazzetta, è il fatto che la sua squadra non abbia capito le sue direttive. Cosa che ha fatto invece Bagioli. (Eurosport IT)