Meta, ecco il vero motivo della svolta: il dominio sull’informazione
Non c'è solo lo spostamento verso la destra di Trump dietro la scelta di Mark Zuckerberg di abbandonare la moderazione tradizionale su Meta. In realtà rivela l'obiettivo delle big tech e degli Usa repubblicani di governare l’informazione mondiale con le logiche dell'iperliberismo, senza intermediari a tutela dei lettori. E' la "stakeholder economy", bellezza (Agenda Digitale)
Ne parlano anche altri media
Mark Zuckerberg ha annunciato sui propri social i cambiamenti che presto avverranno sulle proprie piattaforme. Lo scopo delle novità di Meta, secondo Zuckerberg? «Dare voce alle persone sulle nostre piattaforme». (Corriere della Sera)
L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. (StartupItalia)
Prima dell'annuncio di Mark Zuckerberg di martedì queste esternazioni avrebbero violato gli standard della community di Facebook e Instagram. «Gli omosessuali? Malati». (Corriere della Sera)
Meta ha presentato alla Commissione europea una valutazione d'impatto sulle sue politiche di moderazione dei contenuti. Le novità su Facebook e Instagram (Italia Oggi)
Ironia della sorte: la prima notizia etichettata come potenzialmente falsa da Facebook, nel 2017, riguardava Donald Trump (e una fantomatica fuga di notizie causata dal suo smartphone). (Corriere della Sera)
Non tutti gli utenti possono partecipare: generalmente sono richiesti alcuni requisiti, come avere un account verificato e una certa anzianità di utilizzo della piattaforma. Il nuovo modello delle “community notes” si baserà sul crowdsourcing della verifica delle informazioni: affiderà a un gruppo selezionato di utenti il compito di aggiungere note di contesto ai contenuti. (Sky Tg24 )