Julia Roberts ha rifiutato di fare il sequel di Notting Hill perché nella sceneggiatura i protagonisti divorziano
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Recentemente anche Hugh Grant è tornato a parlare del film campione d'incassi del 1999: «Ogni volta che salta fuori mentre faccio zapping mi chiedo perché il mio personaggio non ha palle» Anna Scott e William Thacker, protagonisti di una delle più note favole romantiche dell’universo cinematografico pop, parliamo naturalmente di Notting Hill, nella sceneggiatura del sequel, avrebbero divorziato. Per questo motivo, spiega in un’intervista a IndieWire Richard Curtis, lo sceneggiatore (anche del secondo capitolo della commedia romantica), Julia Roberts rifiutò di girarlo, dicendogli che secondo lei si trattava di «una pessima idea». (Open)
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Il regista di Notting Hill, Richard Curtis, ha svelato il motivo per cui non ha mai realizzato un sequel del suo film di successo del 1999. Dopo più di vent'anni dall'uscita di Notting Hill, il regista Richard Curtis spiega perché non ha mai realizzato un sequel del film, e a quanto pare il motivo è la protagonista Julia Roberts (Movieplayer)
L'antagonista, il cattivo, rappresenta la verità autentica dell'esperienza umana». «Il pubblico, per qualche motivo, è sempre attratto dal cattivo ragazzo, il che è affascinante», racconta a Vanity Fair. (ilmessaggero.it)
Notting Hill è una delle commedie romantiche più famose di sempre. (Esquire Italia)
Grant non ha problemi a parlare del suo stato d'animo «squilibrato» mentre ripercorre «con rammarico» la sua carriera. L'attore 64enne riesce a trovare qualcosa di detestabile in quasi tutti i ruoli che ha interpretato, una caratteristica che lo ha aiutato a ottenere almeno un ruolo. (Vanity Fair Italia)
Notting Hill ha stregato milioni di spettatori in tutto il mondo. L’improbabile storia d’amore tra una star di Hollywood, interpretata da Julia Roberts, e un semplice libraio, portato sullo schermo da Hugh Grant, riscuote ancora apprezzamenti a oltre vent’anni dall’uscita. (Cinematographe.it)
«Il pubblico, per qualche motivo, è sempre attratto dal cattivo ragazzo, il che è affascinante», racconta a Vanity Fair. «Deve voler dire che come esseri umani siamo fondamentalmente malvagi. L'antagonista, il cattivo, rappresenta la verità autentica dell'esperienza umana». (ilgazzettino.it)