Fagioli si riprende la Juventus, è il regista che Thiago Motta cercava: a Lipsia la miglior serata da quando è tornato
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Tra i migliori della Juventus nella grande notte di Champions, è iniziata una nuova "vita" calcistica per Fagioli. Mckennie, Thuram o Douglas Luiz insieme a Locatelli? Era questa la domanda alla vigilia di Lipsia-Juventus. Thiago Motta però ha sorpreso nuovamente, lasciando fuori l'ex Sassuolo e puntando per la seconda volta consecutiva su Nicolò Fagioli. Scelta che sicuramente non rimpiange il tecnico visto la grande prestazione del centrocampista in Germania (Goal Italia)
Ne parlano anche altre fonti
Rose: "La Juve ci ha dato una lezione, volevamo vincere ma abbiamo commesso troppi errori" (Bianconera News)
Rouven Schroder, giocatore del Lipsia, ha commentato così la sconfitta rimediata contro la Juventus: “È stata una partita super intensa. Una squadra come la Juventus mantiene il livello anche quando è in inferiorità numerica e rimane molto coraggiosa. (Tutto Juve)
Nicolò Fagioli ha rivisto la luce e si è messo a dipingere calcio nella notte di Lipsia. Dentro il Rinascimento della Vecchia Signora anche un nuovo inizio per Nicolò sul campo dove aveva incontrato il suo idolo da bambino. (Tutto Juve)
Una di quelle che cambiano tutto, che fanno prendere coscienza della propria forza e che fanno dimenticare paure e timidezze: è così, in sostanza, che si inizia a crederci. E non è la vittoria in sé, non è nemmeno il gioco spumeggiante, ma piuttosto il cuore, la tensione emotiva con cui tutta la squadra ha vibrato nel lottare contro le difficoltà più fantozziane, ben riassunta in quel grido invasato di Dusan Vlahovic alla rete del pareggio: "La vinciamo, la vinciamo!". (ilBianconero)
È difficile dirlo adesso, anzi è proprio un azzardo, perché la storia si scrive sempre dopo ed è dopo che si individuano meglio i momento di svolta di una stagione o, addirittura, di un ciclo. È il modo in cui il 3-2 di Lipsia è arrivato, le circostanze emotive, la tensione con cui ha vibrato tutta la squadra nel superare le difficoltà. (Tuttosport)
È difficile dirlo adesso, anzi è proprio un azzardo, perché la storia si scrive sempre dopo ed è dopo che si individuano meglio i momento di svolta di una stagione o, addirittura, di un ciclo. Non è la vittoria in sé, per quanto importante. (Tuttosport)