Il centrosinistra voti Fitto in Ue. In cambio pretenda un presidente Rai di garanzia (di M. Anzaldi)

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L'HuffPost INTERNO

La nascita della nuova rubrica del blog di Beppe Grillo “La bacheca del mugugno” mi ha spinto a scrivere al fondatore M5s e a chiedere ospitalità sulla bacheca. La lettera, che ho inviato ieri e spero venga pubblicata, è un appello a Grillo per sensibilizzare lui, i parlamentari M5s e tutti i lettori del blog sulla situazione della Rai, azienda finanziata da tutti gli italiani con il canone prelevato in bolletta, per una cifra che sfiora 2 miliardi di euro all’anno. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

La scuola è quella fanfaniana del suocero, Ettore Bernabei. Gli alleati per l’ultima impresa, l’ex-ministro Dario Franceschini e – a proposito della “parentopoli” addebitata alla destra – il marito di sua figlia Giulia, quel Salvo Nastasi già “deus ex-machina” del ministero della Cultura. (Guido Paglia)

Nel pomeriggio rispondendo ai giornalisti che chiedevano dell’ipotesi di un presidente di garanzia poer la Rai Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle ha risposto che “Io l’ho già detto, se ci fosse un presidente autorevole, assolutamente non riconducibile a logiche partitiche, certo che nell’interesse del servizio pubblico lo voteremmo. (Primaonline)

"Non hanno voluto cambiare la data". Il Pd parteciperà alla votazione? "Vedremo", si è limitato a rispondere il capogruppo dem. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Boccia (Pd), giovedì confermato il voto delle Camere sul Cda Rai

La coalizione punta su Simona Agnes, candidata di riferimento di Forza Italia Invariato il 'calendario' del centrodestra per rinnovare i vertici dell'azienda di viale Mazzini. (AGI - Agenzia Italia)

Ma non mi sembra siano i nomi di cui si parla”. Sono bastate poche parole ieri al presidente M5S Giuseppe Conte per fugare le voci su un possibile accordo sottobanco con il centrodestra per l’elezione immediata dei nuovi vertici Rai in base alle regole vigenti della legge Renzi. (LA NOTIZIA)

Ci siamo. In fondo a quattro mesi di passione, liti furibonde fra alleati di governo e ostruzionismo delle opposizioni, il Cda Rai — scaduto a maggio — è pronto per essere rinnovato. Depurato degli ultimi residui draghiani, sarà il primo dell’era Meloni totalmente sovranista. (la Repubblica)