L'ombra dei tagli e il silenzio sul DEF: ecco il governo 'struzzo'

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Partito Democratico INTERNO

Il dibattito politico si infiamma alla vigilia dell’approvazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) da parte del Consiglio dei ministri, previsto per il 9 aprile 2024. Al centro della contesa, la decisione del governo Meloni di presentare un DEF che delinei unicamente il quadro macroeconomico, senza specificare gli obiettivi di finanza pubblica. Una decisione mai presa prima da nessun altro governo e che solleva dei dubbi enormi sulla stabilità del piano e sulla sua fattibilità nonché una mancanza di trasparenza e responsabilità da parte dell’esecutivo. (Partito Democratico)

Su altri media

Con la minaccia dei conti pubblici rappresentata dai bonus edilizi, la scelta di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia, di mantenere un profilo cauto, è comprensibile. Giorgetti ha definito questi bonus "un'eredità pesantissima", mettendo in luce la necessità di un approccio prudente nella gestione economica. (QuiFinanza)

In Consiglio dei ministri, previsto per le 11, arriva il Documento di economia e finanza, l'ultimo prima della revisione delle regole di governance economica dell'Ue. Il testo si limiterà ai dati di bilancio tendenziali, senza scoprire le carte su quelli di programma. (Sky Tg24 )

Per le opposizioni invece la mossa di Giorgetti e Meloni di rendere note le cifre tendenziali dei conti pubblici, rinviando il quadro programmatico, è un «bluff» che preluderebbe a una manovra economica tutta «tagli e sacrifici». (Corriere della Sera)

Un documento “vuoto”, “un bluff”, “una presa in giro”, se non addirittura “un atto fuorilegge” come accusano dall’opposizione, oppure una “scelta di prudenza” frutto dell’attuale “regime transitorio” come sostiene il governo? Governo che si difende dalle accuse innanzitutto sostenendo che il Documento di economia e finanza che viene approvato oggi “nei tempi previsti” ci tengono a sottolineare, «… (La Stampa)

Mento di Economia e Finanza (Def) che il Consiglio dei ministri varerà stamattina riporti gli «obiettivi programmatici» nel rapporto tra deficit, debito, crescita e prodotto interno lordo il risultato non cambierà. (Il Manifesto)

Questa volta la scelta del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è legata invece al nuovo patto di stabilità che rivede il calendario e la forma dei documenti da presentare all'Unione europea. Un quadro tendenziale triennale e non il quadro programmatico. (LA STAMPA Finanza)