Mosca: «Simulati attacchi con missili balistici nucleari da Kaliningrad»

di Marco Imarisio. Il ministero della Difesa di Mosca fa sapere che alle esercitazioni, anche in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica, hanno partecipato oltre 100 militari. A 35 chilometri dall’Europa.

Le forze armate hanno effettuato attacchi singoli e multipli contro obiettivi diversi, imitando situazioni di guerra con aeroporti, infrastrutture difensive, difesa dell’equipaggiamento militare e dei posti di comando

Così, le esercitazioni di ieri hanno coinvolto più di cento militari russi che hanno simulato diversi lanci di missili nucleari in situazione di attacco. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Il Poseidon è solo propaganda, il Kinzhal fa davvero paura». Con il generale Paolo Capitini, esperto di scienze strategiche e di storia militare, parliamo dei missili e i siluri mostrati dai russi: «Un ordigno nucleare non avrebbe senso, il Sarmat è stato costruito per non essere utilizzato mai» (Corriere del Ticino)

L’esercitazione nucleare nell’enclave di Kaliningrad è l’ennesima dimostrazione di forza con cui Vladimir Putin minaccia l’Occidente. (L'HuffPost)

Sì, ma la minaccia è vera”. L’esperto geopolitico commenta ogni giorno sulla Stampa il conflitto tra Russia e Ucraina. Emanuela Minucci Un’esercitazione? (La Stampa)

Inoltre la tv di Stato russa sta cercando di rendere più accettabile all’opinione pubblica l’uso di armi nucleari Per la precisione, Mosca ha simulato “lanci elettronici” di sistemi missilistici balistici mobili Iskander con capacità nucleare. (L'Unione Sarda.it)

Stavolta non c'è stato neppure bisogno di lanciare un missile in aria. Mercoledì, settantesimo giorno di quella che qui chiamano "operazione militare speciale", la Russia ha simulato il "lancio elettronico" di missili con capacità nucleare da Kaliningrad, la sua strategica exclave affacciata sul mar Baltico, stretta tra Polonia e Lituania (la Repubblica)

Sono stati simulati attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico. Viste le caratteristiche dei missili testati, un eventuale loro utilizzo sarebbe ridotto al territorio ucraino o ai Paesi immediatamente confinanti. (Il Fatto Quotidiano)