Toti e il patteggiamento: "Accordo con Procura non significa ammettere colpevolezza"

(Adnkronos) – Un accordo con la Procura non significa ammettere la propria colpevolezza”. Così scrive Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook rilanciando un sondaggio di ieri di Porta a Porta in cui per la maggioranza degli intervistati ha fatto bene a patteggiare. “Un accordo con la Procura non significa ammettere la propria colpevolezza, come qualche giustizialista continua a sostenere, facendo strame del diritto. (CremonaOggi)

Su altri media

Il rapporto con Aldo Spinelli Salvini e il processo Open Arms (Virgilio Notizie)

– E’ stata fissata il prossimo 30 ottobre, due giorni dopo le elezioni regionali anticipate in Liguria, l’udienza per il patteggiamento dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell’imprenditore Aldo Spinelli e dell’ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Signorini, a cui sono stati revocati ieri gli arresti domiciliari. (Agenzia askanews)

Io ho patteggiato ma lo ha fatto anche la Procura che ammette che Toti non ha preso un euro per i suoi interessi personali, che gli atti prodotti dalle amministrazioni erano legittimi e tutto il castello di accuse è smontato". (Civonline)

Genova. Il giudice Matteo Buffoni ha fissato al 30 ottobre alle 9:30 la data dell’udienza per il patteggiamento di Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Paolo Signorini. (Genova24.it)

Così nessuno potrà dire che il giudice non ha valutato autonomamente le carte e, nel contempo, la grande Procura potrà scrivere nel proprio comunicato stampa che “l’impianto accusatorio” ha retto. Se una grande Procura, stimata e benvoluta all’interno dell’Associazione magistrati, impegna la propria reputazione professionale in un’indagine di forte impatto mediatico, il processo potrà far cadere qualche aggravante o qualche imputazione minore ma si concluderà comunque con una condanna. (Il Dubbio)

L’ex presidente della Regione Liguria aveva trovato l’accordo con la procura (pm Federico Manotti e Luca Monteverde) per patteggiare una pena a due anni e un mese, convertita in 1.500 ore di lavori di pubblica utilità. (LA NAZIONE)