Osimhen, il cognato lo attacca sui social: "Grazie Napoli, aveva reso il team tossico per oltre 2 anni"

Osita Okolo, cognato di Victor Osimhen ed ex appartenente al suo vecchio entourage, lo ha attaccato in un post pubblicato su X nel quale ha ringraziato il Napoli per il comportamento adottato nei confronti del giocatore. "Grazie De Laurentiis e mister Conte per aver fornito sanità e la leadership richiesta al team Napoli. La purificazione dell''emarginato' dalla squadra era... (Today.it)

La notizia riportata su altre testate

Se si chiamasse Antonio Marx, potrebbe recitare: «Uno spettro si aggira per Napoli: lo spettro di Osimhen». La vittoria all’ultimo respiro, lo stadio che intona “Oje Vita”, la seconda vittoria di fila al Maradona che non accadeva da un po’. (ilmattino.it)

Marolda: “Osimhen? Chi fece quel contratto da 10 mln deve chiedere scusa!” (CalcioNapoli1926.it)

Nell'ultima settimana abbiamo assistito a un double standard da meraviglia. Per chi non se ne intendesse di inglese, è l'antico "due pesi e due misure" che significa un po' come fare figli e figliastri. (Tutto Juve)

La solitudine e la malinconia intorno a Victor Osimhen

Non so se abbia senso ormai scoprire chi sia il colpevole principale del caso Osimhen. Credo sia praticamente impossibile trovare un innocente, sempre posto – visto dalla parte di De Laurentiis – che ognuno fa dei suoi soldi ciò che vuole, per cui se ne butta così tanti dalla finestra affari suoi. (Bloooog!)

Porta che vorrebbe sbattere alle sue spalle anche Osimhen, ora che i 40milioni l’anno del club arabo Al Ah… Si possono immaginare sdegno e ira, spera di non vedere mai più nel suo Napoli quel testone biondo di nigeriano sbandato, che non complichi ancora il suo già difficile lavoro e la nuova avventura italiana di Lukaku. (La Repubblica)

Foto di IMAGO / Fotoagenzia Ricordo che era un’amichevole di inizio settembre giocata tra le montagne abruzzesi. Si giocava alla frescura del tramonto, un triangolare sonnolento tra il Napoli e due squadre locali: Castel di Sangro e L’Aquila. (L'Ultimo Uomo)