“Io e Franco come fratelli. Abbiamo sperato fino all’ultimo che fosse vivo”
Aveva 50 anni e due figli piccoli. Inizialmente dato per disperso, Franco Cirelli è una delle cinque vittime accertate dell’esplosione nel deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Sia lui che l’altra vittima lucana, il 45enne Gerardo Pepe, erano dipendenti della “Sergen”, ditta con sede a Grumento Nova (Potenza) che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. Cire… (La Stampa)
Ne parlano anche altre fonti
Da Nord a Sud, guidavano su è giù nelle strade del Paese per lavoro e avevano famiglie e amici che adesso raccontano ognuna delle vittime della strage degli autotrasportatori. La prima vittima identificata è stata Vincenzo Martinelli, cinquantunenne napoletano, ma residente da diversi anni a Prato: lascia una moglie e due figlie di diciotto e ventuno anni. (Giornale di Sicilia)
Li hanno recuperati al mattino i vigili del fuoco, fra le macerie dell’area distrutta dall’esplosione. E non erano tutti camionisti. Solo tre delle cinque vittime dell’immane esplosione al deposito Eni di Calenzano lavoravano come autotrasportatori: al nome di Vincenzo Martinelli si sono aggiunti quello di Carmelo Corso, 57 anni, e Davide Baronti, 49 anni, tutti da tempo residenti in Toscana. (il manifesto)
Vincenzo Martinelli, una delle cinque vittime dell’esplosione nell’impianto Eni di Calenzano, aveva denunciato anomalie due mesi prima della strage. (Fanpage.it)
Che non è dato soltanto dalla morte, ma anche dal non poter neppure riavere il corpo del defunto. Un vento freddo dal nord ha portato la notizia che tutti immaginavano, ma nessuno osava pronunciare: sono in tutto cinque le vittime provocate dall’esplosione di lunedì mattina, deflagrata nel deposito di via Erbosa. (LA NAZIONE)
Secondo le prime ricostruzioni, una fuoriuscita di carburante durante lavori di manutenzione avrebbe innescato il disastro, con una scintilla che ha causato l’esplosione. L’incidente ha provocato la morte di cinque persone e il ferimento di ventisei, di cui tre in condizioni critiche. (Il Giornale d'Italia)
È l'ipotesi della Procura di Prato che indaga sull'incidente per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (Fanpage.it)